LA PRESENTAZIONE DI DANIEL HACKETT
Daniel Hackett è stato presentato alla Segafredo Arena. Indosserà la canotta numero 23.
Le parole degli intervenuti.
Massimo Zanetti - Grazie alla città di Bologna che ci segue con tanto entusiasmo e cuore. Non sono diventato matto, il nostro allenatore vorrebbe addirittura degli altri giocatori perchè dice che siamo corti. Io Daniel l'avevo visto in TV tante volte, mi piaceva un sacco e speravo che potesse arrivato da noi. L'avevano contattato mesi fa, sono felice che sia arrivato da noi, approfittiamo di questa situazione che purtroppo si è creata in Russia. Un'opportunità unica per il progetto Virtus. Vogliamo vincere e continuare a vincere. Abbiamo un concorrente fortissimo, lo sappiamo tutti, dobbiamo cercare di contrastarlo con onore. Spero che Daniel sia felice di essere alla Virtus, come per Belinelli è un po' un ritorno a casa, sono sicuro darà il massimo. Gli auguro di vincere tanto con noi.
Volevo davvero che Daniel venisse da noi è mi è sembrato - senza esagerare - un sogno, sono stati molto bravi Luca Baraldi e Paolo Ronci anche in questa trattativa.
Daniel Hackett - Voglio ringraziare il presidente per le parole che ha avuto per me. E' un grande orgoglio vestire questa casacca e indossare il maschio Segafredo Zanetti. Basket city é una piazza conosciuta in tutto il il mondo, così come il suo tifo e i trofei della Virtus. Sono veramente felice della voglia e volontà che tutta la proprietà e coach Scariolo ha avuto fin dall'inizio per portarmi qui, fin dall'estate e non sto più nella pelle voglio iniziare con i compagni e scendere in campo per i miei nuovi tifosi. Metterò tutta la mia esperienza e l'impegno per ripagare questa squadra della fiducia.
Vedo che questa società si fa in quattro per la sua squadra si percepisce la voglia di ritornare dove la Virtus merita di stare, ai più alti livelli europei. Gli impianti e le palestre sono di altissimo livello. La squadra è viva e vogliosa e tutti si parlano e io voglio mettermi al servizio della squadra e dare il mio contributo.
Prima della partita di Monaco quando abbiamo visto le immagini in televisione abbiamo iniziato a preoccuparci seriamente perché nel nostro staff c'era chi è di nazionalità Ucraina o chi ha parenti al confine come Shved. Quando l'Eurolega ha poi deciso di bloccare le partite è iniziato lo smantellamento. Quello che sta succedendo in Russia però va ben oltre lo sport e noi tutti ci auguriamo la fine del conflitto prima possibile.
Penso che questa squadra vada oltre Milos e Beli ma non posso che essere felice ed esaltarmi all'idea di giocare con loro che hanno dimostrato di saper vincere ad altissimo diverso. Faremo di tutto per portare vittorie,so dove loro vogliono arrivare e io sono orgoglioso di essere con loro.
Paolo Ronci - Per chi fa il mio lavoro avere un presidente come Zanetti che trasmette ogni giorno amore e passione per lo sport è davvero qualcosa di unico e c'è un confronto quotidiano con Luca Baraldi che mi permette di presentarmi al meglio ai tavoli delle trattative. Daniel ha anticipato che eravamo già in contatto dall l'estate e per noi l'italianità in squadra è molto importante così come lo è per il brand Segafredo. La nostra matrice italiana è importante per trasmettere i valori di Basket City anche agli stranieri. Grazie agli ottimi rapporti di Daniel con il presidente del CSKA Vatutin nel momento in cui ha deciso di lasciare la società ha potuto liberarsi e rapidamente concludere con noi quasi in tempo record. È il primo giocatore uscito dalla Russia che è già pronto a scendere in campo con una nuova società.
Luca Baraldi - Noi difficilmente improvvisiamo. Abbiamo una linea ben precisa che cerchiamo di perseguire. Crediamo negli italiani e nel loro ritorno in Italia per rappresentare il nostro paese nel mondo magari proprio attraverso il brand segafredo. Siamo in un percorso professionale preciso grazie al Dott Zanetti che mette le sue motivazioni e la sua passione ogni giorno al nostro servizio. Noi siamo una famiglia. Daniel poteva andare dove voleva in estate, ma ha scelto la Virtus. Forse ha visto in noi i valori giusti. I giocatori ci vedono come un obiettivo importante per la loro carriera. All'inizio non era così ma oggi siamo arrivati a questo punto di affermazione. Noi prima scegliamo gli uomini e poi il loro talento. Lui rappresenta perfettamente la fusione di questi due aspetti per la carriera che ha fatto.