Stefano Michelini è stato sentito da Enrico Schiavina per il Corriere di Bologna. Un estratto dell'intervista.

"La Fortitudo quest'anno non ha ancora vinto, chiaro che le serve come l'aria un playmaker, vediamo se riuscirà a schierarlo. Ma è presto per drammatizzare.
Martino? Penso sia tornato per orgoglio personale, mettendo da parte le questioni tecniche. Ha mostrato affetto per l'ambiente e voglia di dimostrarsi all'altezza, ma che la squadra avesse mille problemi di certo lo sapeva anche prima. Il compito è molto difficile, servono cambiamenti non solo tecnici, anche mentali. Serve un riferimento, un leader, che adesso non c'è. È un gruppo che manca di un piccolo a livello strutturale, qualcuno che possa costruire, tra gli esterni non ha nessun giocatore veramente rapido e questo condiziona anche i lunghi. Ashley ad esempio è un buon giocatore, diventerà ancora migliore con un play vero a metterlo in ritmo.
La Virtus è impressionante. Rispetto all'anno scorso è migliorata e molto, soprattutto all'ala forte, con questo strepitoso Hervey e un Alibegovic in crescita continua. Ciò vuol dire anche minor necessità di regia, quindi minor dipendenza da Teodosic e più equilibrio, in attesa di vedere assieme Pajola e Mannion che anche se già fortissimi sono quelli con i margini di miglioramento più ampi. Con tutto il rispetto per Ricci, Hunter e Gamble, e senza aver ancora visto i nuovi, vedo un salto di qualità enorme. Anche a livello di protezione dell'area, grazie all'apertura di braccia di Jaiteh."

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IL DERBY ALLA FORTITUDO 95-92