IL DOPOPARTITA DI FORTITUDO-RAVENNA
E poi ci sono partite simili. Dove vai te a capire quanto ci sia di merito altrui e di demerito proprio, e se è demerito se arrivi dalla stanchezza fisica, dalla superficialità mentale. Quella che negli anni scorsi, specie in trasferta, era costata tanto alla Fortitudo. E che doveva sparire, se non altro perché aumentando l’esperienza certe cose le si sarebbero dovute evitare. Invece capita di dominare per 26’, difendendo al meglio contro una Ravenna che, privata del tiro da fuori, nemmeno sapeva come portare la palla oltre la metà campo, in certi casi. E poi di collassare, clamorosamente, con un misto di esagerazioni, dimenticanze difensive, roba che, forse, non si sarebbe più voluta vedere, come facile a dirsi in questi casi.
A fine gara Boniciolli ha tuonato contro tutta la truppa, forse evitando di dire – ma forse lo avrà pensato – che meglio fare queste figure da pisquani a novembre che non in maggio. Senza cercare alibi, ricordando come solo sabato scorso, prima di Bergamo, si fosse detto che lo staff tecnico avrebbe caricato di più il lavoro, sfruttando la doppia casalinga, pur sapendo che sarebbe stato un azzardo. Bene: se questa domenicaccia sarà un tributo novembrino alle sgommate primaverili, lo scopriremo – dice il bardo – solo vivendo. Intanto, capire cosa possa essere capitato?
Il nervosismo di alcuni soggetti (Amici che si è scannato inutilmente con Grant, Italiano con il tecnico), l’aver giocato al gatto con il topo come in svariate altre occasioni, e chissà poi se questo continuo vociferare di mercato, Rosselli sì Rosselli no, non stia mandando in tilt qualche giocatore che, va bene il parlare del bene della squadra e tutto il resto, alla fine rischia di fare non panchina, ma direttamente parterre. Se non altro, l’alibi della stanchezza non è stato utilizzato da nessuno, Cinciarini in primis.
Just can’t get enough - Tutto quanto il visto nei primi 25’, con tanto di Bryan a fare da, inatteso, protagonista della clamorosa lavorata difensiva. Poi chissà.
It’s no good - Un po’ di parapiglia nel finale anche tra tifosi, a conclusione di una giornata davvero da dimenticare. Anzi, da ricordare, perché non ricapiti.
(foto Basket Ravenna)