Per la Virtus è l'ora più buia. La settimana più difficile della stagione - affrontata senza due titolari - non sta facendo sconti. Ieri a Belgrado è arrivato un altro rovescio, per la seconda volta in tre giorni sono stati incassati più di 90 punti, e in generale non è visto quel senso di urgenza che una squadra in piena lotta playoff avrebbe dovuto mostrare, assenze o no. La Stella Rossa non si giocava nulla, se non la bella figura davanti al suo pubblico, la Segafredo invece sì, eppure a parte poche eccezioni quelli in campo con il coltello tra i denti sono sembrati i serbi. La stanchezza dei veterani, e in generale di chi "tira la carretta" da inizio stagione, è palese: Pajola, che non si è mai fermato, è forse l'emblema di questo discorso. Altri giocatori - Mickey su tutti - stanno vivendo un momento terribile, altri ancora sono stati coinvolti sempre marginalmente dallo staff tecnico, ed è difficile pensare che le cose possano cambiare ora. Anche se - vista la stanchezza di Dunston e la partitaccia di Mickey - viene naturale chiedersi perchè non provare Zizic, ieri.

I numeri non mentono, e sono abbastanza impietosi. Quarta sconfitta in fila, e sesta consecutiva in trasferta. L'ultima vittoria lontani dalla Segafredo Arena - il 5 gennaio a Berlino - appare lontanissima. Inoltre, nelle ultime 10 partite il record è 3-7: in tutta l'Eurolega solo l'Alba (1-9) e proprio la Stella Rossa (2-8) fanno peggio. A quota 3-7 ci sono anche ASVEL e Partizan, altra squadra in notevole crisi che ieri è uscita dalla zona play-in. Ciò nonostante e grazie alla prima straordinaria parte di stagione, la Virtus oggi è ottava, e ha ancora un record ampiamente positivo, 17 vittorie e 14 sconfitte. Per la certezza matematica dei play-in serve una vittoria, per essere certi dell'ottavo posto ce ne vorrebbero due. Le prossime due partite (Panathinikos in casa e Milano - tornata totalmente in corsa - fuori) sulla carta sono decisamente complesse, l'ultima contro Baskonia potrebbe trasformarsi in uno spareggio. Se non altro, i doppi turni sono finiti, per cui ora Banchi e il resto dello staff avranno un po' più di tempo per cercare di far recuperare la condizione migliore alla squadra, a livello fisico e psicologico.
Servono vittorie, quindi. E anche se ora il momento è difficile, per usare un eufemismo, la Virtus deve trovare al suo interno le risorse fisiche e mentali per uscire dalla buca in cui è finita, per non vanificare il tantissimo di buono fatto fino a qui. A partire, magari, da lunedì sera a Brescia, dove c'è l'occasione per agguantare il primo posto in campionato.  

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