ALMA TRIESTE - KONTATTO BOLOGNA 91-69
Va bene che prendere schiaffoni ogni tanto si è visto che fa bene, va bene che anche l’anno scorso gara 2 di semifinale fu una mattanza al contrario, ma intanto tra una cosa e l’altra la Fortitudo del lunedì (al netto dell’assenza di Cinciarini) è di una bruttezza senza fine, triturata da Trieste fin dalle prime battute, irrisa sia a metà campo che nella complessiva fisicità, velocità, qualsiasi altra cosa vogliate che abbia accento sulla a o quel che vi pare. Disastro difensivo, e poco conta che dopo il ventello già preso nei primi minuti tutto sommato il resto della gara sia stato quasi in equilibrio: Trieste ha affrontato tre quarti quasi fosse un lungo garbage time, gestendola senza problemi e senza mai, mai, rischiare. E la Fortitudo, dall’altro lato del campo, non ha mai, mai, dato l’impressione di avere qualcosa su cui giocarsela. Tutto qua.
Si parte come in gara 1, ovvero faticando dietro a Parks e cercando disperatamente, mancando qualsiasi idea a metà campo, di andare verso Knox. C’è da rincorrere, ma quando il lungo triestino spende il secondo fallo, l’idea di poterne trarre vantaggio svanisce in un amen. Perché Trieste apre il fuoco da fuori, e perché la Fortitudo, in attacco, è già tanto se riesce a non perdere palloni dal palleggio. Mattanza, con una azione simbolo: Candi si incarta palleggiandosi dietro la schiena, Green in contropiede sbaglia in solitaria, ma l’unico a seguire è Baldasso, che indisturbato bolla il +20, al minuto numero otto. E il gong del 10’, che arriva sul 32-12 Trieste, sembra un sogno.
Trieste indugia e tiene in panchina i suoi due mori, ma la Fortitudo ha solo una fiammata di Montano e due forzature di Knox, quindi il possibile -10 diventa un cross. E gli avversari, che di fatto smettono di attaccare, sopravvivono perché, chissà, forse a Cavaliero hanno messo delle foto del Galactico e del Faraone nello spogliatoio. Tripla tripla, nuovo ventello (23-43), ma a metà campo si continua a non esistere: Green altro recupero, passaggi orizzontali morbidi, +21 aggiornato al 50-31 interno del 20’.
La ripartenza è ancora peggio: Ruzzier passa la palla a qualcuno in parterre, Candi scivola sugli adesivi pubblicitari, Legion prende tecnico e si palleggia su un piede, mentre di là Parks torna a giocare dopo lo stop. Piove, grandina, nevica: si sfiora il trentello (33-62), poi Trieste eccede nel gigioneggiare, qualcosa viene munto da Montano e Campogrande, per cui 10-0 di parziale e rientro effimero sotto i 20. Certo, come no: Baldasso sfugge due volte, Green tripla, e buon che Legion mette un cesto per limitare il punteggio del 30’ al 69-48.
Ormai totalmente sfilacciata, la Fortitudo dell’ultimo quarto prova se non altro a non affondare ancora di più, ma è solo il classico garbage time dove poco capita e poco, in fondo, può capitare. Si riparte sabato, a casa, ma sotto 0-2.
(Foto di Fabio Pozzati)