Secondo sprint consecutivo perso, e dettagli che un giorno andavano bene che ora vanno storti. Alla fine il basket è questo, e se per la millesima volta Mancinelli ha chiuso nell’ultimo quarto con il 110% da 3 punti, stavolta non è bastato per girare una partita che, vista al netto dei bypass, è stata davvero bella per chi l’ha vista senza esserne parte in causa. Ferro di Cinciarini domenica scorsa, errore di McCamey stavolta, come a voler ributtare indietro, tutto in una volta, quell’elenco di cose che, in precedenza, andavano bene. “Non sarà un tarlo”, dice alla fine Boniciolli, che di fatto può portare a casa l’esordio del nuovo Okereafor sapendo che potrà migliorare, e che ci sono ancora 5 partite per delineare quello che sarà l’assetto della Fortitudo che farà i playoff. Ben sapendo, oltretutto, che fin qui tanto di quello che è stato finirà in cavalleria, visto che ci sono cose importanti (i playoff, appunto) e altre no (la regular).

Nessuno davvero insufficiente, in una gara vinta da Treviso più di quanto non sia stata persa da Bologna, così come era stato domenica scorsa a Ravenna. Poi è normale che qualcuno sia in totale apnea (Cinciarini, lo stesso Fultz che potrà però avvalersi di nuovi amici accanto) e che altri debbano ancora capire dove sono finiti: il canonico cantiere aperto, anche se non sembra poi così da ricostruire come in altre occasioni. E solo il dubbio che il turnover, novità rinnovata con l’arrivo dell’undicesimo, non aiuti il costruirsi una identità ben precisa.

Era la giornata del nuovo parquet e del post diffide: nel primo caso nessun problema, al di là del fatto che per ora siamo a zero su due tra Virtus e Fortitudo. Nel secondo, vedremo cosa capiterà nelle prossime settimane: a fine gara la Fossa ha sfilato a bordo campo (e poi dentro al medesimo) con lo striscione “e adesso diffidateci tutti”, al termine di una domenica dove niente, davvero niente, è stato da segnalare per quello che può essere definito il problema dell’ordine pubblico. Per il passato - invece - secondo quando riporta Damiano Montanari su Stadio ci sarebbe un testimone secondo il quale 3 dei 12 diffidati sarebbero entrati in contatto con le forze dell'ordine dopo la partita con Ravenna.

Just can’t get enough - C’è stato il risveglio di McCamey, al netto dell’errore finale che è, però, da mettere in conto per come è arrivato e non figlio di forzature. Poi sprazzi vari, ma senza che nessuno sia stato, forse Mancinelli a parte, capace di ergersi con la squadra sulle spalle.

It’s no good - Alla fine gli altrui balzi possono far porre dubbi sulla scelta di tenere fuori un lungo (Pini), ma con il senno di poi tutti sanno fare bingo. Però, ad un certo punto, c’è chi correva e saltava, e chi provava fin troppo a metterla sull’orizzontale.

NDOJA: PER L'ENNESIMA VOLTA GRANDE CARATTERE IN EMERGENZA
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91