Matteo Montano - che ha deciso gara quattro con cinque punti consecutivi nel finale di partita - è stato intervistato da Luca Bortolotti su Repubblica.
Ecco le sue parole:

Montano, giocare una finale in biancoblu ha un gusto speciale? Sì, quasi mi sento in dovere di vincerla, sono parte di questa società e di questa fede, dopo tutti gli anni brutti passati dalla Effe e dalla sua gente sento di doverla portare dove merita. Da piccolo papà, fortitudino, mi mise il pallone in mano, ho iniziato dal minibasket alla Furla, andavo in Fossa con gli amici: tutto è partito lì.

Potreste entrare nella storia della Effe, l'avete capito? Lo so bene, come lo sanno Lamma e Candi. Ai compagni che non conoscono come noi cosa significa essere fortitudini prima di gara4 con Treviso ho detto che se riusciamo a realizzare questo sogno per cui combattiamo da luglio saremo noi con le nostre facce a entrare nella storia di questo popolo, nel cuore e nelle menti dei nostri tifosi per tutta la vita. Magari ci siamo già, ma non finisce qua, non possiamo chiudere con l'amaro in bocca. Dopo tutto quello che i fortitudini hanno passato saremmo protagonisti di un evento unico, è una consapevolezza che anche chi non ha vissuto qui negli ultimi anni deve avere.

Non c'è il rischio che la pressione aumenti a dismisura? Mette solo carica, io in questi playoff avrei voluto giocare ogni giorno perchè stiamo vivendo le sensazioni più belle che possano capitare, a cui ripenseremo da grandi come cose uniche da goderci al massimo. Giocare con la paura non deve esistere.

Boniciolli dice che a inizio stagione era l'unico a crederci... e voi? Dal primo giorno ce l'ha detto, e quell'idea pian piano ha iniziato a ronzarci in testa nonostante una stagione travagliata. E anche quando s'è rotto Flowers ai playoff oramai ci avevamo fatto il callo e ci siamo fatti trovare pronti, del resto se sei fortitudino sai che l'imprevisto capita sempre.

Oggi è a lei che i compagni s'affidano quando c'è da pescare il jolly... Sento la fiducia, non il peso della responsabilità. In quei momenti so di volere la palla, di voler essere io a prendermi il tiro, soprattutto nei playoff, che sono le partite che sento più mie.

Meglio trovare Brescia o Scafati? Entrambi grandi team, Scafati ha più certezze e penso sia più squadra di Brescia, che vive di individualità. Che loro siano a gara5 ci dà il vantaggio di recuperare energie fisiche e mentali.

(foto Benvenuti - Corriere di Bologna)

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