FORTITUDO - TRIESTE, IL PREPARTITA
Scoperto che aveva ragione Madonna, quando vergava sulle sue magliette la scritta Italians do it better, l’infrasettimanale con Trieste sarà la cosiddetta tanta roba, visto e considerato la rivalità, la forza, i precedenti (magari stavolta evitiamo contatti con i giocatori, eh?), e la curiosità di capire cosa potrà ancora fare, questa Fortitudo. Che prosciugata nelle rotazioni è andata meglio, che qualcuno dirà “visto che con Comuzzo stanno tutti meglio?”, quando tra battaglie e guerre c’è una bella differenza. Fatto sta che coach Boniciolli dovrà operarsi al naso, e quindi sarà fuori gioco ancora per un mesetto.
Il problema ora è capire dove andare ad agire per completare il roster, dato che le voci girano, e se di colpo è uscita quella – rintuzzata – sul sex symbol del basket italiano (così dissero a Radio Deejay due mesi fa) Marino, allora vuol dire che la ricerca è ampia, e non contempla per forza di cose solo uno straniero in regia.
Bologna non è bella come si potrebbe sperare, e soprattutto sembra meno bella, a vederla giocare, di quanto non dica la classifica, che invece non è di quelle da strapparsi i capelli anzi. E allora? Allora il sospetto è che i margini di miglioramento non siano eccelsi, forse potrebbe essere questo il motivo di certi nasi storti, al di là di questioni porcelliniche e simili. Un po’ l’età dei soggetti, un po’ la difficoltà di gerarchizzare la truppa: saranno anche validi, sapranno con il talento uscire da certe sabbie mobili casalinghe, ma sapranno riproporlo fino a giugno? Chissà, ma se si lavorasse con maggiore serenità, male non sarebbe. Ma siamo a Bologna, punto, con annessi e connessi.
Trieste, quindi. Diventata per vari motivi l’Avversaria ufficiale, la squadra giuliana aveva iniziato la stagione dando idea di totale imbattibilità (11 su 11), per poi scoprirsi, di punto in bianco, molto meno perfetta di quanto non era stata prima. Da qui si è continuato a fare gol in casa, ma lontano da Trieste non si vince da un bel po’, e 4 sono i KO filati (Verona, Udine, Forlì e Imola). Resta comunque il primo posto, che in caso di successo paladozziano sarà praticamente inchiavardato, non dimenticando che il +25 dell’andata permetterà ai Dalmasson’s di restare davanti anche se sconfitti domani, a meno – ovvio – che la Fortitudo non faccia una gara esagerata. Salvo recuperi lampo mancherà l’infortunato Da Ros (caviglia, ma gli altri ci sono eccome, a partire dallo spauracchio Green (18+6, more or less), il play Fernandez, l’altro americano Bowers, da sempre a rischio per una condizione fisica non ottimale (64% al tiro da 2, ma tante altre cose rivedibili), e la truppa di italiani capitanata da Daniele Cavaliero, Alessandro Cittadini e altri che ben conosciamo.
(foto Fortitudo Pallacanestro)