La Virtus tra Madrid e Treviso
Se la classifica presentava la partita di ieri sera al WiZink Center come uno scontro al vertice, il campo ha definito meglio i valori reali. Il Real Madrid ha mostrato ancora una volta perchè - oltre a essere campione in carica - finora è imbattuto in stagione.
I Blancos hanno dato una grande dimostrazione di forza, facendo più o meno quello che volevano contro la Virtus, che sostanzialmente ha avuto solo due momenti buoni, il primo quarto (alla pari, a punteggio alto) e alcuni minuti tra la fine del terzo e l’inizio del quarto periodo, in cui con orgoglio si è tornati da -23 a -12. Troppo poco, però. Il secondo quarto da 10 palle perse e 27-10 di parziale è stato letale, e nel finale Madrid è tornata a passeggiare sul velluto, arrivando a quota 100 punti segnati e +26 di scarto.
Ribadito ancora una volta che questo Real Madrid - che ai campioni dell’anno scorso ha aggiunto Campazzo - è ai limiti dell’ingiocabile, la Segafredo ha mostrato di poter provare stare in partita con il quintetto, con la grinta di Shengelia e l’esperienza dei veterani, soprattutto Belinelli e Dunston. La seconda unità invece è mancata quasi completamente, e in particolare Smith, Lundberg e Mickey non sono riusciti a dare alcun apporto. E' chiaro che in questo modo la coperta diventa particolarmente corta, e coach Banchi fa fatica a trovare soluzioni che funzionino.
Per il futuro - contro avversari più abbordabili del Real - bisogna invece che tutti riescano a dare un contributo tangibile, soprattutto i giocatori più giovani e freschi.
Si riparte domani in casa con Treviso, con la sconfitta di Cremona da riscattare. Poi arriva un’altra settimana di doppio turno: Milano in casa martedì - con l’Olimpia che ieri ha mostrato chiari segni di ripresa strapazzando Valencia - Panathinaikos in trasferta giovedì. Non ci si ferma mai, e in questo caso è un bene.