Virtus, un'analisi dei sei nuovi giocatori
La Virtus ha annunciato sei nuovi giocatori che vestiranno la canotta bianconera durante la prossima stagione. Vediamoli un po’ più in dettaglio.
Matthew Morgan: l’uomo che non c’era
In cabina di regia, la Virtus ha pescato dal piano di sotto ingaggiando il miglior playmaker della scorsa stagione di Eurocup. Con i London Lions, Morgan ha acceso i riflettori d’Europa su di lui a suon di ottime prestazioni e di ottime cifre: 16,5 punti, 3,9 rimbalzi e 18 di valutazione di media. Morgan è uno scorer, capace di segnare da ogni parte del campo, specialmente da oltre l’arco, come ha recentemente mostrato in Summer League con 7 triple realizzate su altrettanti tentativi. La Virtus si dota di un playmaker straniero, quello che non ha avuto negli scorsi playoff quando Hackett avrebbe necessitato di un ulteriore backcourt, in aggiunta a Pajola. Morgan è alto 188 cm e deve migliorare nelle letture e in difesa, ma se finirà sotto l’ala protettrice di Danny Boy potrà proseguire la sua crescita versi gli alti livelli europei.
Will Clyburn: il colpo di mercato
E’ il giocatore che non necessita di molte presentazioni. Il 34enne, ex Efes, è un veterano dell’Eurolega e si appresta a disputare in maglia Virtus la nona stagione in carriera nella massima competizione europea. Annate vissute sempre da protagonista con l’apice nel 2019 quando ha vinto l’Eurolega con il titolo di MVP delle Final Four. Ha sempre concluso le stagioni europee con una media punti in doppia cifra, a testimonianza del suo talento e della sua pericolosità offensiva. A Bologna ritroverà Hackett e Shengelia, suoi compagni di squadra al CSKA. Si dividerà le responsabilità dell’ultimo tiro insieme al capitano Belinelli. Se la sua schiena non gli darà particolari problemi, ha tutte le caratteristiche per diventare il nuovo beniamino della tifoseria virtussina.
Andrejs Grazulis: il lettone di Banchi.
E’ stato il primo acquisto della Virtus 2024/25, avvenuto ben prima del termine della passata stagione. Fortemente voluto da Banchi, che lo conosce molto bene avendolo allenato anche in Nazionale, per sostituire Mickey. L’esperta ala lettone ha suddiviso gran parte della sua carriera tra Lettonia e Italia. Dopo Tortona, Trieste e Trento è arrivata la chiamata della Virtus ed è arrivato il momento di alzare l’asticella per dimostrare di essere un ottimo giocatore, non solo di club di media fascia, ma anche di club ambiziosi che puntano a vincere. Nell’ultimo anno a Trento è stato uno dei migliori lunghi della SerieA (14,1 punti, 4,7 rimbalzi e 15,1 di valutazione di media) prima dell’infortunio al ginocchio sinistro che gli ha fatto terminare la stagione in anticipo. Grazulis si è operato e si sta lavorando per ritornare in pista a settembre con la canotta della Virtus addosso.
Riccardo Visconti: tu quoque
Da bambino era fortitudino e aveva le magliette di Basile e Mancinelli. I suoi primi idoli sono stati il Mancio e Davide Lamma e la scintilla è nata con il tiro di Ruben Douglas. E così il tifoso biancoblù si tinge di bianconero perché nel professionismo gli orientamenti del tifo giovanile si cancellano. Nelle ultime due stagioni ha giocato a Pesaro (7,3 punti con il 32,1% da tre punti in poco più di 17 minuti di gioco a partita) e la sua esperienza con i marchigiani si è conclusa con una retrocessione, ma ora Visconti è pronto al riscatto con una V sul petto.
Nicola Akele: formazione americana, cuore italiano
La Virtus, dopo Abass, pesca un’altra ala azzurra da Brescia. Italiano di passaporto, ma non propriamente di formazione visto che da giovanissimo è volato negli Stati Uniti, prima per giocare nella High School Img Academy, e poi nei Rhode Island Rams in NCAA. Al college non ha trovato lo spazio che sperava e, finiti gli studi, ha iniziato la sua carriera professionistica in Italia. L’esplosione a Cremona e a Treviso, prima di andare a fare il gregario a Brescia riuscendo a dare qualità in pochi minuti di utilizzo, quello che gli chiederà di fare anche la Virtus in LBA.
Mouhamet Diouf: welcome back
La SerieA riabbraccia Diouf, l’ennesimo talento nostrano che per emergere, e trovare minuti importanti, è dovuto emigrare. Diouf ha concluso l’ultima stagione in Spagna tra le fila del Rio Breogan. Il club spagnolo non è ottenuto grandi risultati, concludendo l’ACB al terzultimo posto, ma Diouf ha messo insieme cifre interessanti nel campionato più competitivo d’Europa: 7,3 punti, 3,2 rimbalzi in quasi 15 minuti di gioco a partita. Il prodotto del settore giovanile della Pallacanestro Reggiana andrà rimpolpare il reparto dei centri, attualmente occupato da Zizic e Cacok.