A voi la dichiarazione ufficiale del nuovo presidente di Lega Basket, Umberto Gandini, fatta pervenire personalmente alla redazione di Basket 108 (http://bit.ly/Basket108)

“Mi sono trovato in una situazione imprevista ed imprevedibile dove mi vedo costretto a​ navigare a vista. La mia intenzione, in accordo alle disposizioni governative, è quella di far riprendere al più presto il campionato. Se e quando il governo decreterà la fine dell’emergenza, cercherò in ogni modo di far riprendere il campionato, anche arrivando eventualmente a prolungare la stagione oltre il 12 giugno e ipotizzare, come sta già facendo il calcio, anche una conclusione entro la fine di quel mese.

In merito alla ripresa degli allenamenti dei club, come LBA non abbiamo autorità per intervenire su quanto individualmente deciso dagli stessi club. La salute resta l’aspetto più importante, non credo che nessun club voglia imporre direttive che esulano da queste indicazioni, ma al tempo stesso stiamo parlando di professionisti che hanno comunque un’attività da svolgere, magari inizialmente anche attraverso allenamenti non collegiali ma individuali, con l’obiettivo di farsi trovare pronti non appena ci sarà consentito riprendere a giocare.

Io farò di tutto per non annullare in toto il campionato anche perché a differenza dalla realtà del calcio, il basket è uno sport che vive sugli incassi e non sui diritti tv. Sono gli introiti da botteghino a sostenere il movimento cestistico e il fatto di non poter giocare sta incidendo pesantemente sulle casse dei club. Per questo mi auguro che vengano subito varati aiuti immediati tramite provvedimenti del Governo per garantire liquidità ai club per poi calcolare insieme i danni che questo stop imprevisto ha provocato e quantificare un sostegno adeguato al basket.

Sono arrivato da poco nel basket e cercherò, per quanto possibile, di mettere a disposizione di questo sport l’esperienza che ho accumulato nel calcio; tra i due sport ci sono differenze di dimensione, anzitutto finanziarie, ma il basket, grazie anche alla dimensione globale assunta dalla NBA, ha un posizione di riguardo e non bisogna dimenticare che in Italia il basket è l’unico sport di squadra professionistico al di fuori del calcio: questo viene spesso dimenticato dalle nostre autorità, ma quando si affrontano le problematiche di questi due sport, esse dovrebbero sempre essere considerate insieme.

Sto anche studiando attentamente l’evoluzione che ha attraversato in questi anni​ l’organizzazione delle competizioni europee per club e i rapporti tra Fiba, Euroleague, Uleb e le singole leghe europee per poter agire in modo organico. Mi auguro che prima o poi tutto evolva verso una soluzione definitiva con i club parte sempre più attiva in ogni decisione con l’obiettivo di far crescere tutto il movimento”.

Basket 108

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