La doverosa premessa è che Brindisi è una gran bella squadra, ben costruita e ottimamente allenata. Non si vincono sei partite in fila per caso, e ieri sera i pugliesi l’hanno fatto con le armi solitamente usate dalla Virtus: passandosi benissimo la palla (27) assist e con una grande solidità sotto canestro (64% da due). E alcuni giocatori sono parsi davvero di livello, Thompson (25), Harrison (20) e soprattutto Willis, che ha sfiorato la tripla doppia con 14 punti, 10 rimbalzi e 9 assist.

Detto questo, il rovescio della medaglia è che la Virtus ha steso agli avversari un bel tappeto rosso. A parte i primi minuti dell’ultimo quarto, quando si è concretizzata la rimonta fino al -2, la difesa non si è mai vista. E senza difesa questa squadra fa davvero fatica, soprattutto in una serata dove mancano due giocatori, Abass e Markovic. In più, si è rivisto il Teodosic nervoso che quando le cose vanno male si mette in proprio, forza troppo e finisce espulso (ieri per tecnico e antisportivo). Le 6 perse, stesso numero degli assist, sono il dato perfetto per spiegare quanto croce e delizia sia stato il serbo ieri sera, e non è la prima volta.
E’ arrivata quindi la terza sconfitta in fila in casa - anche se in questa stagione parlare di casa e trasferta ha valore relativo - e un passo indietro dopo gli ottimi segnali mostrati nelle scorse settimane. Inoltre, l'assalto al secondo posto è fallito, e in classifica la Virtus è stata respinta verso il basso.

Se in coppa la Segafredo finora ha fatto benissimo, in campionato ci sono stati tre passi falsi in sette giornate, tutti caratterizzati da un brutto atteggiamento difensivo, dall’essere finiti sotto di parecchi punti e poi da un vano tentativo di rimonta. Senza allarmismi, bisognerà capirne i motivi. Perchè spesso la Virtus - anche quando vince - inizia “molle” e finisce sotto anche di parecchi punti prima di iniziare a giocare? E’ successo anche domenica scorsa a Venezia, ad esempio. Perchè spesso Teodosic si mette in proprio, arrivando nei finali di partita in debito d’ossigeno e nervoso? Se Adams è stato preso per alleviare la pressione su di lui nei momenti caldi, questo finora non è visto molto. Inoltre, ci sono giocatori che ancora non rendono: e anche chi era partito bene, come Alibegovic, sta attraversando un periodo di flessione.
Per ora il bicchiere è ancora mezzo pieno, soprattutto grazie alla coppa (obiettivo principale del club): ma ci sono tanti piccoli campanelli d’allarme che non vanno sottovalutati, ma analizzati per capire i problemi sottostanti, e risolverli.

(foto Legabasket)

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