Valerio Mazzola - che lunedì ha festeggiato suo il 28° compleanno - è stato intervistato da Stefano Brienza su Stadio.

Ecco le sue parole: È stato un compleanno super, purtroppo per uno sportivo la vita personale dipende molto dall'aspetto lavorativo. E questa è un'annata particolare. Grazie ai miei compagni ho potuto sorridere.

Come ha festeggiato? Domenica sera ho pagato da bere a tutti, compagni e staff. Mi hanno spolpato. Poi lunedì ho passato una serata in famiglia.

Cosa vuol dire avere 28 anni per uno sportivo nel 2016? Da sportivo devi crescere in fretta. La vita adolescenziale è diversa, te la godi molto meno, mentre gli altri vanno in discoteca a 16-17-20 anni tu passi i sabato sera a casa. Ma è un sacrifìcio che si fa molto volentieri, perché lo sport ti regala tanto. Impari a stare in un gruppo. Ti insegna la sportività, l'etica del lavoro, il rispetto per l'avversario. Tutte cose importanti per crescere e vivere. Infatti sarei molto felice se un mio futuro figlio crescesse in un ambiente sano come quello di uno spogliatoio.

Ha mai pensato alla vita dopo lo sport? Toccando ferro spero che sia ancora prestissimo, ma mi interessa molto il business della produzione di scarpe. A Montegranaro ho conosciuto un ragazzo con il quale potrei avviarlo insieme, ma ripeto: fra molto tempo!

Pronto a giocare contro la sua Ferrara? Per me è sempre un'emozione, anche se lo staff dirigenziale è cambiato nel corso degli anni. Alle ultime amichevoli non ho potuto presenziare e c'è chi mi reclama. Stavolta giocherò e mi farà molto piacere, sarà un bel modo per rivedere tanti amici.

La presenza di Collins sembra aver dato la svolta al gruppo. Il suo arrivo, al di là delle questioni tecniche, ha cambiato molto in termini di entusiasmo, carica e serenità. Anche negli allenatori, che lo conoscono e si fidano: si vede. Poi è arrivata anche la vittoria e il clima è ottimo. Come ho sempre detto però, il gruppo ha vissuto forti difficoltà ma è sempre stato sano. Non ci sono mele marce. La qualità del lavoro è sempre stata alta, mancavano i risultati.

Accogliere un amico è un valore aggiunto. La conoscenza reciproca può fare la differenza. Di Andre sapevo che potevo fidarmi dal primo giorno, quando arriva un giocatore sconosciuto è diverso. Forse è quello che non è andato con Fells. Poi a basket si vince perché si fa canestro, e lui ha messo i canestri chiave nei momenti decisivi. Se fossero usciti magari staremmo parlando di altro, spesso è questione di dettagli.

Domenica c'è Varese. Sarà una partita difficilissima: loro sono in fonna, hanno le armi per farci male come tanti lunghi atipici, è un gruppo abituato a fare le coppe. E noi non dobbiamo mollare un centimetro.

Quando vi potrete sentire tranquilli? La tranquillità la otterremo quando saremo in una posizione più alta dell'ultimo posto all'ultima di campionato. Sicuramente ora c'è più serenità, ma molto relativa.

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