E adesso la salvino i conti di Roma o quel che saranno le decisioni sul campionato, questa Fortitudo che a Brescia non mette uno spicchio di cuore e di anima, facendosi nuovamente travolgere difensivamente parlando e non dando la minima impressione di avere qualcosa dentro per cambiare le sorti della stagioni. Linguaggio del corpo atroce in tanti giocatori che dietro non sanno cosa sia uno scivolamento o un tagliafuori, e a questo punto anche la posizione di Sacchetti diventa difficile da sostenere: vero che gli alibi ci sono stati eccome, ma qui non è problema di roster quanto, piuttosto, di gente che gioca, o finge di farlo, per puro conto proprio. Non se ne salva uno, o quasi, nella sconfitta che relega la Fortitudo, sul campo, ancora più ultima di quanto non lo fosse prima.

Si parte con la Fortitudo che ci mette un po' a prendere le misure con il proprio stesso quintetto dopo settimane di inevitabile anarchia, e dopo un fin troppo languido esordio di Totè, rimesse le cose a posto, si riesce ad andare avanti. Nemmeno tanto rispetto a quanto si potrebbe, contro una Brescia che a metà campo perde palloni in modo talmente soft da chiedersi se Crawford non stia giocando per il suo ex coach. Si fa 17-12, poi tra perse e altre amenità, come ad esempio non sapere come marcare l'alona Cline, Brescia fa 2-10 e chiude il primo quarto avanti 22-19.

Brescia continua a regalare azioni, ma la Fortitudo invece di solidificarsi si sfilaccia ulteriormente, smettendo di tornare in difesa e iniziando a tirare al primo passaggio. Così, con facili transizioni lombarde e gigibuffoneschi spostarsi bolognesi, Brescia dilaga in un amen (17-4) e -13 senza una stilla di sudore fuoriuscita. Serve il gong per fermare un momento di difesa atroce, ed è 46-35 interno al 20'.

Rotazioni accorciate e un Saunders che avrà poche idee - ci provo e vediamo - ma buon fisico, e Fortitudo che non annega ma prova a rientrare, anche perchè la Germani non è che sia l'apoteosi del fosforo e di occasioni ce ne sono. Però, canestro sbagliato canestro subito, no? E allora dopo il ferro di Aradori piedi a terra per il possibile -2, ecco due aiuti difensivi che non arrivano e due triple per il -11. Nuovamente serve la sirena perchè, altrimenti, Bologna non difenderebbe nemmeno a pregare. Ed è 71-57 Brescia al 30'.

Brescia è malata quanto la F, concede 10 punti filati e il possibile contropiede del -2 che Bologna fa evaporare, ma lo sprint verso la fine della partita comincia con svantaggio bolognese, figlio sempre e comunque di errori difensivi - tagliafuori mancati, buchi - che sono handicap continui. Doppia cifra di svantaggio è, doppia cifra di svantaggio rimane, e non serve trovare anche con dignità canestri (pur giocando sempre senza uno schema che uno) se poi la sciocchezza dietro arriva sempre. Termina con Brescia ad un passo dal centello, come sempre, come sempre. Per tanta gente, forse, è abbastanza.

(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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