Poteva essere l’occasione per capire l’orologio e avvicinarsi a quel secondo posto nel gironcino che significherebbe primo turno playoff in casa. Ma la Fortitudo affaticata di queste ultime settimane ad allenamenti ad intermittenza si pianta contro una Torino rimaneggiata (out De Vico e Poser, giocano in sette) ma che, in una ridda di singoli episodi, trova qualche jolly nel ravanar tra le carte che permettono il ratto del Paladozza e, di fatto, l’ormai quasi impossibile tentativo di rimonta in griglia per Bologna. Che ci prova, ma che non ne ha abbastanza.

Fatti i dovuti saluti e ringraziamenti a Teo Alibegovic sotto la curva, si parte con la Fortitudo che commette il grave errore di accettare i ritmi forsennati di Torino, uscendone scornata con tiri affrettati e difese che vengono affettate senza nemmeno il tempo di potersi schierare. E’ subito 8-19, prima che gli unici ispirati, ovvero Fantinelli e Candussi, cerchino un minimo di stare al passo. Va e non va, 15-23 al 10’.

Un po’ di mischioni difensivi, Barbante a fare da palo in mezzo all’area, l’adeguarsi all’andazzo e la partita ritrova il suo equilibrio (32-33 al 17’), con la Fortitudo che sfrutta qualche regalo di una sempre troppo frettolosa Torino, impatta anche a quota 38 prima che una magata di Pepe dia a Torino il 2+1 allo scadere del 41-38 esterno dell’intervallo.

Una scarica immediata di Candussi rende la partita un batti e ribatti di parità varie, che Fantinelli prova a rompere con i due cesti dei primi vantaggi bolognesi (57-54 al 26’). Piacevole serie di colpi a canestro da una parte e dall’altra, Thornton prova a svegliarsi, si subisce un po’ dietro, 63 pari al 30’.

Lasciato libero di fare, nel bene e nel male, Thornton cavalca l’onda del sentirsi maggiormente la palla in mano dirottando i suoi sul +3, mentre Torino è più improvvisazione che non vera e propria logica, fino agli estremi. Vencato regala un pallone tirando da 10 metri insensatamente, Mayfield regala palla a Fantinelli, Thornton non la chiude, Pepe infila il gol del pareggio (80) a 23”. Poi però si fa fagiolata, ci si imbarla, ed è già tanto se sul ribaltamento si chiudono gli spazi non permettendo a Torino, sebbene con qualche secondo a disposizione, di arrivare al tiro. 80 pari, si va avanti.

Più stanchezza che smalto, e sono tanti assalti a vuoto da entrambi gli schieramenti. La classica partita a scacchi, sparigliata da un altrimenti evanescente Jackson con la tripla del +5 a 35”. Si va avanti, Guariglia concede un libero per il tentare la bomba del pareggio, ma a Thornton arriva una bocca impossibile da gestire. Amen.


(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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