FORTITUDO-MANTOVA, IL PREPARTITA
Come sempre, qua non ci si annoia mai. D'altronde, se qualcuno non sapeva come passare il tempo in attesa che il maestro Canello scandisse il 3-2-1 del veglione capodannesco, ecco trovato un bell'argomento. Come sarà l'anno prossimo? Quando iniziare la dieta? Cosa fare di Fultz? Appunto, perchè in Fortitudo tutto è amplificato, da decenni, e chissà per quali motivi. Schieramenti pronti, commenti drastici: giocatore ingenuo ma forse onesto, società titubante, allenatore dispotico. O giocatore ingenuo benchè onesto, società spiazzata, allenatore tergiversante. Insomma, fate il vostro gioco, decidete voi da che parte stare. Però, aver aspettato 4-5 giorni ha quasi trasmesso l'impressione che se troviamo qualcuno il codice etico ci dice di cacciare, se non troviamo nessuno il codice etico ci dice di perdonare. Il che non è il massimo.
Il penitenziagite c’era già stato, con passaggio in conferenza a chinare la testa. E alla fine è arrivato anche il vitello grasso (tanto dopo le feste problemi di magrezza non li ha nessuno): ora si multi Fultz come forse è anche giusto che sia, magari gli si metta un tutor accanto ogni volta che dovrà parlare, fosse anche per chiedere un etto di prosciutto dal salumiere, magari lo si costringa a fare qualche suicidio in più in allenamento, ma chiudiamo la faccenda. Poi si potrà disquisire sul come mai un non novellino abbia aperto i pensieri così tanto, i malpensanti potranno andare avanti notando come forse l'ambiente spogliatoio non sia così limpido come si vuol far credere. In concreto, poi, non è che sia stato detto chissà cosa: si è in tanti, il rischio che qualcuno mugugni c'è, ma fin da subito anche a piani superiori di quello di Fultz è stato detto se qualcuno non è contento saluti, baci, e si riparta. Oltretutto, arrivati a gennaio con squadra ancora tutta da definire per quelle che sono gerarchie e tutto il resto, ricominciare daccapo non sarebbe stata la cosa migliore.
Mantova, quindi. Sappiamo tutti chi la allena, e forse nemmeno lui si sarebbe aspettato un inizio così positivo nella sua ennesima reincarnazione del post agonismo: smesso, ripreso, tornato dirigente, ora allenatore. Lamma, chissà, a richiamarlo oggi in Fortitudo come giocatore sarebbe utile in campo e garbato nelle esternazioni, ma intanto guida una truppa che ha andamento sinusoidale ma da alta classifica. Buon inizio, poi serie di sconfitte, e ora sei vittorie consecutive che ergono Mantova tra le prime della classifica e con ambizioni magari non immediate ma che fanno pensare ad una realtà che a questi livelli ci vuole stare. Tutti guardano il quasi giovine Candussi, lungo del 1994 che fattura 16+8 e chissà se è ancora in tempo per diventare giocatore di interesse nazionale anche più su. Ma tutto il meccanismo funziona bene, con l'eterno Bobby Jones (anche lui praticamente 16+8) a complementare e implementare senza chiedere più di tanto, l'altro americano Brownridge a fare doppia cifra di media in esterno, e l'altra faccia conosciuta a Bologna di Riccardo Moraschini che, anch'esso 11 di media, ormai a queste latitudini è giocatore importante senza stare a discutere se in Virtus sia stato sopravvalutato per motivi extrasportivi, o semplicemente bruciato per eccessi di aspettative, chissà. Di certo, gli Stings oggi funzionano davvero bene, e nemmeno si potrà sperare di circuire l'ex di turno come spesso capita (citofonare prove opache dei vari Piazza, Losi e Montano): per chi gioca funziona, ma per chi allena è dura sperarci.
Si gioca domenica alle 18 al PalaDozza, con diretta TRC e Radio Nettuno.
(Foto Fabio Pozzati - Fortitudo 103)