Copione leggermente diverso dal solito, per la Fortitudo, che per mantenere l’imbattibilità paladozziana fa subito parzialone (13-0) contro Jesi, poi prova a vivere di rendita per un po’ troppo tempo, rischia l’impatto, ma torna a fare le proprie cose nel finale di partita, portandola a casa senza particolari patemi e rimandando qualsiasi discussione sulla propria identità alla prossima trasferta, inedita su questi schermi, sugli ermi colli di Recanati.

Il tempo di sedersi, di salutare il proprio vicino, e in un amen ci si accorge che Jesi, dietro, non è che sia esattamente il Padova di Nereo Rocco o, se vogliamo, il Limoges di tanti anni fa. La palla gira bene, da fuori Montano inquadra subito i bersagli grossi, e parte un 13-0 di break che fa 18-5 senza nemmeno bisogno di spettinarsi, in un modo o nell’altro. Boniciolli gira chi ha, il flipper offensivo continua, e anche se Jesi inizia se non altro a superare la metà campo è comunque 28-15, con il 75% al tiro, dopo 10’.

Un po’ narcotizzata dal suo stesso avvio rombante, Bologna accenna un rallentamento nelle manovre, diventando meno produttiva davanti e con qualche leggero svarione dietro. Jesi potrebbe approfittarne più di quanto non lo faccia, con dei possibili -6 abortiti da quegli oggetti immortalati da Antoine, ma niente che possa far pensare all’andare incontro ad ulteriori rischi. Per cui la quale, 45-35 al 20’.

L’insostenibile leggerezza dell’essere rende il terzo quarto, solitamente territorio dove Bologna pascola come nemmeno Abatantuono ai tempi del fratello di Dio, zona minata. Jesi si accorge che non c’è tutta questa difficoltà ad attaccare, continua la sua marcia di avvicinamento con la Fortitudo a rilassarsi troppo a metà campo, e c’è da ringraziare una schiacciata sbagliata in contropiede da Gueye e il possibile -1 ciccato da Hunter se le cose non diventano cupe. Bologna fatica a reggere le scorribande di Greene, ma quando serve arrivano le triple di Carraretto e del solito Montano, per tenere le cose a bada fino al 65-57 del 30’.

Chiudere o riaprire? Ci si mantiene su una soglia di allerta, con meno fluidità offensiva e la necessità di non abbassare la guardia dietro. Jesi sembra sempre sul punto di tirar fuori le carte giuste per impattare, ma alla bisogna la Fortitudo estrapola in ogni occasione qualcosa di più: una tripla di Carraretto, un 2+1 di Italiano, restando sempre con un margine tale da non necessitare passaggi dal cardiologo per i 3740 dichiarati. Altro 2+1 di Italiano a 78” dalla fine, gioco partita incontro.

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