Alex Ranuzzi, che come gli altri ex Eagles è stato ricordato dalla Fossa dei Leoni domenica prima della partita promozione con Ferrara, è stato sentito da Marco Vigarani sul Corriere di Bologna.
Un estratto delle sue parole.

Si aspettava il tributo? No, quando ho visto quelle scritte sono rimasto profondamente e piacevolmente stupito. Come quando rivedi la tua fidanzata dopo un mese lontano da casa. Hanno compiuto un gesto unico che resterà per sempre nel mio cuore e in quello dei miei ex compagni di allora. Quel minuto di coro personalmente mi ha ripagato di 15 anni di sacrifici che ho fatto e che sto ancora facendo.
Se la Fortitudo è in serie A deve qualcosa a voi? Per umiltà non posso dire che sia così, ma certamente fu allora che la Fossa ricominciò a seguire un campionato ufficiale e ripartì tutto il movimento. Si identificarono profondamente in tutti noi capendo che eravamo professionisti ma anche ragazzi come loro. Infatti domenica Fin era in curva a tifare con la Fossa.
E lei di cosa è grato alla Effe? Quell'anno mi fece amare di più il mio lavoro nonostante tante vicissitudini sul campo. Fu un insegnamento di vita che mi accompagna ancora oggi: scendo sul parquet per l'amore del basket e per il rispetto che devo a compagni e tifosi. In più la Fortitudo mi ha permesso di essere capitano di un pubblico tra i più belli d'Europa.

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