COME FUNZIONERA' LA FONDAZIONE VIRTUS
In un articolo su Repubblica, Stefano Valenti ha tracciato un quadro esaustivo di quella che sarà la Fondazione Virtus, la cui costituzione pare essere in dirittura d’arrivo e che - nelle idee di patron Sabatini - dall’anno prossimo assumerà il controllo di Virtus Pallacanestro, garantendone la sopravvivenza in un momento non facile, nel quale almeno 8 club su 17 in serie A (Virtus compresa) lamentano difficoltà economiche, e con alcune società - Varese e Treviso su tutte - che si sono orientate o si stanno orientando verso modelli associativi.
Per prima cosa i tempi: il placet del Prefetto dovrebbe arrivare, salvo intoppi, entro il 10 maggio. A quel punto si potrà partire. Il Prefetto poi avrà una funzione di controllo permanente, vigilando affinché la fondazione persegua le finalità per cui è stata costituita. In caso di problemi straordinari potrebbe intervenire direttamente.
Poi, la squadra. Come è noto per aderire alla Fondazione occorre versare una quota annuale, da 25000 a 100000 euro. In caso servano versamenti straordinari a favore di Virtus Pallacanestro l’adesione sarà facoltativa. Per ora c’è massimo riserbo sui nomi, a parte i due (Caffaro e Alma Petroli) che sono usciti all’inizio. Alcuni sono già sponsor bianconeri, altri sono nuovi. Ci sono forti indizi che siano coinvolti soggetti già vicini a Claudio Sabatini, ad esempio Marchesini, Vacchi, Unipol, Igd. Ci sarà anche la casa madre SEF Virtus, che contribuirà a vigilare.
Infine, la struttura e il funzionamento. La Fondazione sarà l’azionista unico della Virtus, e ne deterrà il 100% delle quote, con un fondo patrimoniale e di gestione. Fondazione e Virtus Pallacanestro avranno però capitali sociali diversi e separati.
La Fondazione non ha scopo di lucro e non è scalabile. I suoi soci non possono vendere quote. Chi mette i soldi poi non può più riprenderli. Chiunque può entrare o uscire in qualsiasi momento, ma ogni azione è sottoposta all’approvazione del consiglio di gestione.
La Fondazione indica le linee guida gestionali e nomina l'amministratore delegato della Virtus, che si occupa della parte tecnica. Potrà farlo al suo interno, oppure assumendo un professionista sul mercato. Viene facile pensare che - almeno all’inizio - l’amministratore delegato indicato sarà Claudio Sabatini, anche se lui per ora si è chiamato fuori, dichiarando che sarà un semplice socio fondatore.
Secondo le intenzioni della Fondazione la Virtus quindi resterà legata a costi e ricavi d'esercizio, ma nella criticità non rischierà più la chiusura, la fusione o il trasferimento.
In caso di problemi interverrà la Fondazione ad assicurarne la sopravvivenza e a controllare che nessuno la distrugga o speculi.