(Foto Mauro Donati)
(Foto Mauro Donati)

Per una volta che la canzone del giorno sia l'antica Tu semplicità, ovvero quando i Matia Bazar si mettevano attorno ad un focolare (cit.) festeggiando le cose facili facili. Quelle che poi diventano tali perchè qualcuno le rende tali, in una giornata dove Cento ha chinato la testa magari non da subito ma quasi, e la Fortitudo non ha avuto bisogno di straordinari da nessuno dei suoi. E, se in precedenza qualche nostalgia per le precedenti guide tecniche ci poteva stare, ieri è andata diversamente: nessuno sopra i 26', nessun mangiare il cuore a chi inerzialmente era sceso da +28 a qualcosa di meno, e insomma: il passato è stato bello ma passato, fine.

Giornata soft, con la gioia della partitona di Giordano che offre una ventata di novità e gioventù ad un roster a cui forse manca solo questo. E giornata di semi pausa per Gabriel (10 punti, tutti nel terzo quarto, ma a partita già ventellante) e Freeman (non indispensabile): gli altri tutti bene, ed è un bene trovare protagonisti un po' da tutte le parti, in un campionato dove come normale che sia la classifica è e sarà un calderone colossale (ce ne sono 8 con record 3-2) e dove in testa, imbattuta, c'è l'inattesa Rimini. Anche per rivalutare quella sconfitta in Romagna di qualche tempo fa. Fine: pagina voltata, alla prossima.

Sei bellissimo - Hanno tutti festeggiato le parabole vincenti di Nicola Giordano, praticamente mai considerato nella passata stagione e che ora sta cercando di risalire una gerarchia che lo vede ai margini, ma non del tutto. Cagnardi ne ha parlato bene, forse sono le prime parole buone che si sentono sul giocatore dal suo arrivo 15 mesi fa. Chissà. Ma una prece anche per Freeman: uno che sul +28 si lancia alla ricerca di una palla vagante dopo un proprio errore va sposato.

In altomare - Nessuno, dai.

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