Filippo Baldi Rossi ha partecipato, insieme al bolognese Riccardo Moraschini, a "Call-Azione", il nuovo format di Eurosport condotto da Giulia Cicchinè.

Come passi le tue giornate? "Cerco sempre di fare una colazione adatta ad un professionista sportivo, senza magari lasciarmi andare a cosa che mi piacerebbero di più. Poi durante la mattina faccio ripetizioni di inglese su Skype, con un'insegnante. Poi tra Play Station e serie Tv faccio un'oretta e mezza di palestra seguendo il programma che ci ha dato lo staff tecnico visto che adesso non possiamo più allenarci in palestra Porelli. Poi alla sera dedico tempo alla mia ragazza e guardiamo film."

Tu e Moraschini nati e cresciuti a Bologna, nelle giovanili Virtus nella città del basket: "Tutto nasce negli anni 90', quando ci sono state annate pazzesche tra campionato ed Eurolega, c'erano sempre squadre all'altezza da entrambe le parti, sia per la Virtus che per la Fortitudo. Tutto questo ha trascinato tutto il movimento cestistico. Di Bologna, nel basket, se ne parla sempre, nel bene e nel male."

Bologna che è tornata in alto in Europa anche grazie alla Champions League: "L'anno scorso è stata un'emozione pazzesca la Champions League, anche perché la stagione si era messa male. C'erano tante ambizioni sia da parte della società che da parte dei nostri tifosi. Anche noi giocatori avevamo voglia di riscatto dall'anno precedente. In campionato abbiamo avuto diversi problemi; io avevo paura di fare male nella Final Four di Anversa. Avevamo alti e bassi pazzeschi ma lì è stata un'emozione bellissima: poi è stato bellissimo vedere oltre mille tifosi che ci aspettavano alla palestra Porelli. Vedere anche la nuova società gioire insieme a noi è stato molto bello: il dottor Zanetti, Baraldi, Paolo Ronci si stanno impegnando tanto ed è stato importante anche per loro."

Djordjevic e Teodosic, due campioni da toccare con mano: "Sicuramente avere due campioni come Teodosic e Djordjevic è un sogno che si avvera. Quando eravamo piccoli mi ricordo che andavo a casa di Moraschini dal venerdì alla domenica per vedere le F4 di Eurolega, mi trasferivo da lui. Adesso tocco con mano un giocatore che è stato al top dell'Eurolega negli ultimi 10 anni. A livello umano non ti fa pesare la strada che ha fatto e la sua carriera, non ti fa pesare il giocatore che è. È silenzioso ma anche propositivo: è un plus per la squadra e non un peso. Per quanto riguarda Djordjevic, ha ben chiaro il cammino in testa e per adesso i risultati che voleva li ha raggiunti, avendo intrapreso una strada anche con la società. Lavoro duro, a Bologna i giorni di riposo non esistono ma alla fine contano i risultati."

Il messaggio più bello ricevuto dai tuoi tifosi? "I primi 6 mesi della scorsa stagione sono stati forse il periodo peggiore della mia vita cestista. Marzo-Aprile della scorsa stagione, quando è arrivato coach Djordjevic sono tornato un giocatore di pallacanestro. I tifosi se ne sono accorti, mi hanno sempre supportato nei momenti difficili: non è una cosa scontata, forse siamo più legati perché io sono di Bologna e ho amicizie anche con alcuni ragazzi in curva. Però la loro vicinanza in quei momenti di debolezza mentale l'ho sentita e mi ha aiutato tutto questo me lo ricorderò sempre."

Un messaggio da mandare ora ai tuoi tifosi? "Inizio ringraziando tutti i tifosi per la loro vicinanza durante la stagione fino a quando si è giocato. Devono aver un po' di pazienza e aspettare il prima possibile di rivederci in campo, anche se ci vorrà molta pazienza e cautela. Noi comunque continuiamo a stare sul pezzo perché insieme ci ritroveremo presto in campo."

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