Virtus Segafredo, il punto tra Barcellona e Partizan
Alla fine, lo spareggio per il secondo posto a Barcellona è durato soltanto 10 minuti. Dal secondo quarto in poi, in campo ci sono stati solo i blaugrana, che hanno condotto in lungo e in largo e alla fine hanno dilagato, arrivando fino al pesante +27 finale.
Senza Shengelia - che non è stato giudicato pronto per rientrare - onestamente il divario sotto canestro era troppo, e si è visto: 47-31 a rimbalzo e l’impossibilità sistematica di andare in area. Se a questo si aggiunge una sera in cui nessuno - a parte Lundberg - ha segnato da tre, si capisce chiaramente perché l’attacco bianconero ha segnato appena 57 punti.
Finito il tour de force in trasferta
Da ieri la Segafredo non è più seconda, ed è stata agganciata da Fenerbahce e Panathinaikos. La buona notizia è che il tour de force in trasferta è finito. Delle ultime nove partite - infatti - sette sono state giocate lontano da Bologna. Questo, sommato ai vari infortuni, alla stanchezza generale e al fatto che il roster non sia poi così lungo - Lomazs, Mascolo e Menalo giocano poco o nulla, e quindi gli effettivi a disposizione di Banchi sono 12 -, ha provocato il momento di flessione che stiamo vedendo, quattro sconfitte nelle ultime cinque in Eurolega.
Si torna alla Segafredo Arena
Alla fine della regular season mancano dieci partite, e di queste dieci la Virtus ne giocherà sei in casa. E ora ce ne saranno tre consecutive: Partizan domani, Monaco la prossima settimana, e poi Valencia dopo la Coppa Italia. In casa le Vu Nere hanno costruito buona parte della loro classifica, con 10 vittorie e 1 sola sconfitta, quella iniziale contro lo Zalgiris. Ora è il momento di capitalizzare, se si vuole restare in zona playoff. Nel finale di stagione la Virtus dovrà cercare di sfruttare ancora il fattore campo, sperando anche nel pieno recupero degli infortunati. Dobric è rientrato ieri, Shengelia lo farà domani, e finalmente i bianconeri dovrebbero essere al completo.
Come ha detto Luca Banchi ieri sera, è arrivato il momento di tenere i ragazzi uniti, consapevoli che i momenti difficili fanno parte del percorso di una squadra. Ma il mio compito è anche quello di dare a tutti la direzione e la fiducia che troveremo il modo di reagire e di performare al livello di pallacanestro, prima di tutto, e di sforzo e di energia e che abbiamo già dimostrato di essere in grado di mostrare su un campo.