DJORDJEVIC: APPREZZO COME LA SOCIETA' OPERA E MI AIUTA. STIAMO LAVORANDO, CI VORRA' PAZIENZA E LAVORO MENTALE
Sasha Djordjevic ha presentato in conferenza stampa la partita di domani contro Monaco.
“Io apprezzo moltissimo la maniera in cui la società opera e mi aiuta, stiamo costruendo, con due intoppi che non ci aspettavamo. Abbiamo approfondito io e Paolo, io con il nostro AD, ma anche i giocatori mi hanno sentito. Dopo Reggio Emilia sono uscito dicendo che mi prendevo io la responsabilità facendomi un esame di coscienza. Riguardando le partite si vede che ai nostri ragazzi manca ancora lo sprint e la freschezza: mi dispiace quando qualcuno molla nei momenti di difficoltà, senza riuscire a rispondere colpo su colpo. Questa cosa non mi ha fatto dormire la notte. Il nostro sistema è noto e il nostro rendimento dipende ovviamente anche dalla prestazione dei singoli. Troveremo sempre difficoltà, non finiranno mai. Affrontandolo insieme alla società, come ha detto Paolo, ci potremmo distinguere più avanti.”
Domani giochiamo contro forse la miglior squadra del nostro girone, sono al vertice del campionato francese ormai da anni, hanno giocato finali, una squadre e una società che è cresciuta tantissimo. Dopo Andorra abbiamo affrontato alcuni problemi fisici, in primis Teodosic che si è allenato a sprazzi. Non dobbiamo aspettare che sempre i soliti risolvano i problemi, ognuno di noi deve prendere la propria parte nella costruzione di una vittoria: ci vorrà tempo, stiamo lavorando e ci vuole pazienza e tanto lavoro mentale.
Siamo un gruppo maturo, un grippo che percepisce anche le critiche in maniera giusta. Qualcuno mi ha fatto una domanda su Alibegovic dopo Andorra. Alibegovic è quello di Andorra ma anche quello di sabato, fa parte del suo progresso di crescita. Mercoledì ha finito ad Andorra e sabato stava ancora pensando a quello che di buono aveva fatto. La concentrazione è cruciale, è importante azzerare tutto dopo una vittoria o una sconfitta. L’anno scorso Ricci ha cambiato faccia a tutti, quest’anno sta continuando a farlo senza far canestro, fino all’ultima partita.
Dopo la finale di Supercoppa noi abbiamo solo giocato, con pochissimi allenamenti. Il lavoro paradossalmente è molto semplice ma allo stesso tempo molto complesso: bisogna in poco tempo resettare tutto, migliorare gli automatismi e prepararsi alla partita del giorno dopo. Contro Reggio abbiamo fatto 22 tiri forzati, un chiaro segnale del non riuscire a lavorare al meglio in palestra. Vince Hunter è l’emblema: ci ha messo più di un mese per tornare a livello, è tornato a Bologna con 10kg in meno.
Ci siamo resi conto della differenza di approccio tra campionato e coppa ed inconsciamente l’EuroCup viene vista come la priorità, anche eventualmente per l’Eurolega che è un obiettivo societario. Questa però non deve essere una scusa per il campionato.
Markovic? Ci aspetta una riunione tra poco, non è al meglio della forma e ci manca. Lui ha patito due volte il Coronavirus e ha saltato tutta la preparazione, gioca senza allenamenti. La sua leadership arriva principalmente dal suo approccio fisico alla partita, bisogna lavorarci e tirare fuori il meglio che ha in questo momento. Poi ha giocato ultimamente anche senza il suo sostituto, cioè Pajola. Pajola quest’anno ha iniziato alla grande, poche palle perse, difesa, aggressività. I suoi minuti sono caduti verso qualcun altro che magari in questo momento non ha quei minuti.