IL DOPOPARTITA DI TORINO - VIRTUS

Andando oltre infortuni e problemi personali, la Virtus si è presa ieri a Torino una vittoria coi coglioni e due punti pesantissimi in ottica playoff. Poi certo, resta la questione di essersi fatti rimontare dal +7 a 1’40 dalla fine, con due clamorose palle perse per infrazione di campo e Torino che ha avuto la palla della vittoria. Se Vujacic non l’avesse persa forse si parlerebbe d’altro, ma il basket è questo, e quindi c’è una squadra a volte poco controllabile (Ramagli dixit) che - senza Alessandro Gentile e in condizioni precarie dal punto di vista fisico e psicologico - ha ribaltato una partita che era partita male (-12 subito) tornando a difendere bene e si è presa la vittoria e il 2-0 nel doppio confronto che di fatto esclude Torino dalla corsa playoff. Il tutto con numeri che di solito si associano a una sconfitta: 40-29 per gli avversari a rimbalzo (ben 18 offensivi concessi), 75-66 la valutazione, 16 palle perse. Ma le percentuali al tiro sono state ottime da due (65%) e discrete da tre (30%), e finalmente i liberi sono stati segnati con un ottimo 10/12. Ma i numeri non sono tutto, e sinceramente non poteva andare meglio.

Poi bisogna parlare almeno di due singoli. Il primo è Kenny Lawson, che dopo un periodo di difficoltà è tornato a rispondere presente, con un primo tempo clamoroso, e 18 punti totali: a lungo i bianconeri si sono appoggiati solo a lui in attacco. E il secondo è Alessandro Pajola, che ha fatto una partita impressionante per presenza difensiva e atteggiamento, con 18 minuti notevoli, da +15 di plus/minus. Considerato che si parla di un giocatore che compirà 19 anni a novembre, c’è da rimanere colpiti.

Però, sempre per citare Ramagli, la cosa principale è che è stata una vittoria di squadra, di una squadra che ha giocato da squadra, andando oltre le difficoltà. In attesa degli altri risultati, questa è la cosa più importante che le Vu Nere si portano a casa da Torino.

(foto Ciamillo-Castoria per Legabasket)