Si aspettano notizie da Steven Davis, in casa Fortitudo, nella settimana di allenamenti che si apre oggi in previsione della prossima gara interna con Rimini. Uscito dal campo a metà del terzo quarto di Udine per un problema agli adduttori, nella giornata odierna si saprà qualcosa di più su eventuali diagnosi e tempi di recupero per un giocatore che rimane comunque sulla graticola della critica. Già sembrato un pesce fuor d'acqua fin dalla prima gara ufficiale della stagione, ovvero la casalinga a San Lazzaro con Chiusi, Davis nelle sei partite di campionato giocate fin qua ha mostrato buone cifre solo nella esterna di Cividale (14+13, sebbene le statistiche non abbiano raccontato di un impatto inferiore rispetto a quanto detto dalla matematica) e per il resto poca roba: cesti solo in contropiede, errori pacchiani, minutaggi da cambio (33 contro Cento, poi non più di 24) e, insomma, poco per quello che si dovrebbe ottenere da uno straniero.

Ricordando che anche a Biella l'anno scorso la carburazione fu lenta e poi positiva è giusto pensare di aspettarlo, ma va anche detto che la stessa Biella fosse un ambiente ed un ambito diverso da quello della Fortitudo, che comunque sotto canestro ha palesato debolezze su cui forse lavorare. Difficile però lavorare oggi su un cambio: l'idea sarebbe quella che alla squadra possa servire un giocatore più interno per sopperire alla poca pericolosità di Paci e Barbante, ma dovendo cercare solo giocatori già vistati il campo, per forza di cose, è molto stretto. Ogni squadra di A2 ha infatti a disposizione solo due visti extracomunitari - che la Effe ha già usato per Davis e Thornton. Un eventuale nuovo ingresso - è possibile un solo tesseramento fino a fine girone di andata - dovrebbe quindi essere dotato di passaporto europeo oppure aver giocato in questa stagione 5 gare in serie A o A2, per acquisire appunto lo status di "vistato".

(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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