Basta la prima in Sicilia, alla Fortitudo, per chiudere contro Agrigento e portare a casa 3-0 la serie degli ottavi. Dopo una partita schizofrenica, fatta di grande inizio, atroce parte centrale, rimontona e sorpasso e soliti, finali, tentativi di suicidio. Però finisce bene, e per ora tutti contenti. Per ora.

E’ un inizio da far pensare che Agrigento non abbia poi tutta ‘sta voglia di continuare la serie, visto come conceda a Bologna tiri, corse, punti, break. E’ 16-3, prima che Ciani svegli un attimo i suoi e, with a little help from my zona, le cose cambiano. La F fatica ad adeguarsi, e in un attimo quanto prodotto viene dissipato, con la doppia cifra di vantaggio che diventa, in un amen, il 21-16 del 10’.

Le seconde linee fortitudine vanno in campo non capendo forse nemmeno da che parte attaccare, e il parzialone siculo diventa sempre più ampio, con tanto di impatto, sorpasso, e addirittura tentativo di fuga. 5-25 diventa, in complesso, con Mancinelli unico a cercare, almeno in attacco, di smuovere i propri. Che in difesa però non ci sono, concedendo le canoniche palle vaganti: secondi tiri, maggiore reattività, eccetera. Pozzecco prende il classico tecnico alla ricerca di una sveglia, ma serve poco, con 20’ che arriva con il 41-33 interno.

Sembra che ci sia anche un riscatto, con Rosselli che prova a prendersi la squadra sulle spalle: c’è il 45 pari, ma quando Agrigento dimostra che non è come al Paladozza, quando al primo urletto le avversarie si spaventano, è la Fortitudo a mostrare nervosismo. Pozzecco prende un altro (evitabile) tecnico e viene espulso, intanto Agrigento fa quello che vuole, arriva al 58-45, e serve una scossa di Amici per cercare, se non altro, di fare 58-52 al 30’.

Si deve provare ad attivare qualcuno che ci stia con la testa, e alla fine – d’altra parte avere roster lungo porta a questi vantaggi – le operazioni arrivano, anche perché ad Agrigento arriva il classico braccino. Tripla di Rosselli prima e Mancinelli poi, e le cose sembrano mettersi sulla via giusta. Sorpasso, ma c’è anche tanta stanchezza, e il naso avanti non significa chiuderla: Pepe ci prova tre volte, la prima va dentro e le altre due no, ma accanto a lui non ci sono più colleghi che lo possano aiutare. L’ultima scossa è un quasi 2+1 di Ambrosin, comunque sul +4 fortitudino: canestro annullato, poi Amici rischia di prendere proprio un tiro da 4 di Pepe: fallo, la palla però gira ed esce. Il folletto siciliano mette i primi due, ma sul terzo sbagliato il rimbalzo lo porta a casa Pini. I tifosi locali si lamentano dell’arbitraggio, la Fortitudo di Bologna la porta a casa, va bene così.


(Foto di Fabio Pozzati/ Fortitudo Pallacanestro Bologna)

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BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91