In uno spogliatoio dove partono gavettoni per tutti, e i cronisti devono scrivere slalomeggiando tra l'acqua che bagna i bloc notes, la battuta più bella è forse quella di Gianluca Basile: costretto Adriano Galliani ad entrare nel luogo della festa, ne evita la bagnata ma lo spinge ad una foto in simil premiazione. "Hai premiato la Juventus, l'Inter, ora tocca a noi!". Il buon Adriano deve prestarsi al gioco, anche se forse in cuor suo avrebbe voluto semplicemente limitarsi alla stretta di mano complimentosa. Ma a Gianluca Basile, al primo scudetto da Capitano, oggi tutto è permesso. Che sia il nuovo Schull, come qualcuno dice, lo deciderà la storia. Intanto, lui giubila. "La ruota pare girata dalla nostra parte, dopo tanti anni, e immaginate cosa poteva succedere senza l'istant replay, veramente una mano del Signore. In altri tempi, fuori casa, non ce l'avrebbero mai dato buono, quell'ultimo tiro. E di questi supporti tecnici ne servirebbero tanti: si perdono pochi secondi, e si prendono le decisioni giuste. Io lo avevo visto buono, e durante l'attesa mi è davvero passata tutta la vita davanti. E' qualcosa di indescrivibile, e sapete da quanto tempo io sia a Bologna. E' uno scudetto che mi toglie la scimmia del perdente, dato che rischiavo di non poter più uscire di casa. Ma, ora, anche io ho vinto una finale dopo tante sconfitte"

Potrebbe essere una delle ultime interviste in italiano per Zoran Savic, ormai accasato in terra di Barcellona e sostituito, quasi certamente, da Marco Crespi. Però la gioia è tanta. "Sono contentissimo, lavorare con i giovani non è sempre facile, ma i nostri hanno dimostrato grandissimo senso di responsabilità. Io? Ho già preso la mia decisione, questo non cambia nulla pur essendo una grande gioia. Ha ragione Palumbi: dopo il tiro da 4, avremmo dovuto vincere 100 finali allo scadere, ora ce ne mancano 99. La mia fortuna è quella di avere accanto dei vincenti, e proprio non saprei dire un mio merito specifico, dato che in campo ci vanno i giocatori. Chi prenderei con me? Tutti!"

Lacrime agli occhi anche per Enzo Lefebre, mentre attorno a lui la festa è grande. "Faremo l'impossibile per far crescere ancora questa squadra, e lasciare un ricordo indelebile. Ringrazio tutti quelli che hanno reso possibile questa impresa, tutto lo staff, e tutto il pubblico. E' uno scudetto che vale 4, dato che questo è un numero antipatico, per la nostra storia"

L'uomo del tiro da 3, che per la voce strozzata di Fabrizio Pungetti ha cancellato quell'altro tiro da 4, è Ruben Douglas. "Sono giovane per dire che questo sia stato il tiro più importante della mia vita, ma di certo è stato quello più importante della mia carriera. Ho avuto la palla in mano, non c'era tempo per pensare, e ne è uscito un movimento meccanico... Una grande gioia, per tutti quelli che mi conoscono, gli amici, gli scout, tutti quelli che l'hanno potuta vedere in America"

Vittorioso in Virtus come in Fortitudo: era riuscito a Marko Jaric, riesce - con sequenza opposta - a Matjaz Smodis: "Lo devo dedicare ad una società e ad una tifoseria che se lo meritava. Una gioia bellissima, ci credevano in pochi e noi abbiamo dovuto dare il massimo per farcela. Un po' di fortuna, un mezzo miracolo, ma l'impegno profuso era stato tanto. Il tiro finale? A me era sembrato subito buono, poi durante l'istant replay mi sono messo in ginocchio, pregando, e abbiamo avuto fortuna..."

Per Martin Rancik, questa "E' una cosa che non si può spiegare, vincere al mio primo anno qui in Fortitudo. E' meraviglioso, per Repesa, ma soprattutto per Basile, che ne aveva vinto solo uno. Poi anche per me, che sono alla mia prima volta. Dicevano che era qualcosa di bello, ma è meglio provarlo sulla propria pelle"

Ultimo arrivato, e tante partite da Brutto Anatroccolo. Ma Rodolfo Rombaldoni è sempre rimasto nel cuore dei tifosi e nella fiducia del resto della squadra, e questa vittoria è anche sua. "Ci abbiamo sempre creduto, e vincere in questo modo è qualcosa di indescrivibile. Abbiamo mostrato le nostre qualità, ma soprattutto il cuore. E con questo siamo riusciti a passare il momento difficile dell'infortunio di Vujanic"

Jasmin Repesa stringe le mani a tutti, si fa abbracciare, si fa fotografare dai tanti cellulari che vogliono immortalarlo, prima di riprendere l'aplomb ed apparire in sala stampa. "Devo ringraziare tutto lo staff, per il grande contributo. Tutti, i dirigenti, i medici, il marketing, tutti. E Seragnoli che ha creduto in noi. Poi complimenti ai giocatori, che hanno reso possibile questo. E poi un grazie ai tifosi, che si meritavano questa gioia dopo tanti anni di sofferenze. Deve essere dedicata soprattutto a loro. Siamo stati bravi a girarla quando sembrava finita: partita di tanti break, con il tentativo di mettere in campo una squadra aggressiva nel secondo tempo che non è andato bene. Bravi a stare calmi dopo la palla recuperata di McCullough, soprattutto. Visto che ha segnato il tiro finale, ovvio dire che l'MVP debba essere Douglas. Lui è un giocatore su cui si può investire. La Fortitudo è una società che deve lottare ogni anno per tutte le competizioni a cui partecipa, abbiamo un vero progetto, e lo si vede sul campo quando giocano i Mancinelli, i Belinelli, i Lorbek. Nessuno ha questo potenziale, la strada è questa. Io? Ora è tempo per festeggiare, e sono anche stanco. Nessuno si aspettava questo scudetto, speriamo che non sia l'ultimo. E' stata una stagione di tanti piccoli terremoti, ho un contratto, c'è stato un grande rapporto con la società, ora sediamoci per parlare. E complimenti infine anche a Milano, a Djordjevic, a Lardo, a Galliani, che insieme ad Armani può cambiare il basket italiano."

Lino Lardo, infine, non recrimina su questo finale inedito. "Approvo l'istant replay, non è soltanto a disposizione degli arbitri, ma di tutti. E il pubblico ha dato dimostrazione di grande civiltà, anche se non dimentico lo squallore del parterre in gara tre. Almeno, con la moviola, nessuno potrà più accampare scuse. Certo, potevamo anare a gara cinque, ma per il cronometro il canestro era valido, quindi... Io sono orgoglioso di quanto fatto in questa società, siamo già molto in alto, cercheremo di restarci. Resta il rammarico per una serie alla nostra portata, ma loro hanno vinto sul nostro campo, mentre noi a Bologna siamo sempre partiti male"

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