A quei tempi, Superbasket non era esattamente il giornale più vicino alla Fortitudo, anzi. Eppure, perfino loro dovettero chinare il capo, e raccontarono una favola che più o meno suonava così.

Sergio Scariolo chiuse la sua rifinitura di prepartita, quando Vincenzino Esposito, in modo stranamente educato, alzò il dito e chiese la parola. “Scusi coach – disse – mi potrebbe rispiegare bene quell’ultimo schema? Sì, quello del doppio blocco e taglio, perché vorrei capire bene come stanno le cose”. Scariolo impallidì: Esposito, in quel momento, si stava comportando quasi come una persona normale. “Puoi ripetere?”, rispose quasi senza voce. “Sì, questo ultimo schema, vorrei mi fosse spiegato meglio”. Al coach vennero in mente cose strane, incubi: e se questo mi diventa normale, io come faccio? Chi me li fa 29 punti in un tempo come a Pistoia, o 41 filati come con Treviso? Quindi, gli parlò come da padre a figlio. “Ma… ascolta, è solo uno schema, cosa vuoi che sia, scarabocchi su un foglio… Vuoi davvero capirlo?” “Beh, vorrei solo capire se devo tirare da 8 metri al primo passaggio o se devo fare una entrata uno contro cinque al secondo”, rispose Esposito. “Evvai! Non è tornato normale! E’ pazzo come sempre”, iniziò ad urlare Scariolo, davanti ad un Vincenzino completamente basito.

Perché le cose non stavano andando per niente bene. La Fortitudo era partita con il suo bel -6 di penalizzazione, in virtù di accuse mai provate, e sul campo non ci si divertiva per niente. E Vincenzino Esposito, quello che doveva essere il leader, faceva i capricci. Tanto che, si raccontava, nell’ultima gara casalinga (contro il fanalino di coda Venezia) avesse anche sbagliato dei liberi apposta. E a Pistoia, 5 dicembre 1993, la squadra era andata al riposo sul -16, con tabellino di Vincenzo totalmente intonso. Zero, per intenderci. Atroce, per non girarci tanto attorno. Qui, le leggende si moltiplicano: c’è chi parla di una seduta nello spogliatoio dove i veterani della squadra lo minacciarono di qualsiasi cosa, o chissà cosa. Fatto sta che Esposito, uscito dal tunnel che riportava in campo, ne fece 29 in un tempo, e la volta dopo contro Treviso, in casa, toccò quota 41. 70 punti in 60’, quindi. Diventando, finalmente, quello che a Bologna volevano lui fosse.

BASKET CITY AL MARE
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE