Ettore Messina, intervistato da Rai Sport, ha parlato tra l'altro dello stop al campionato e della probabile non assegnazione dello scudetto.

“Tutto va in un’unica direzione: una consapevolezza generalizzata che il momento è molto difficile e ci sono cose più importanti, a partire dalla salute e dal sacrificio di tante persone, in primis il personale sanitario, e quindi è il caso di pensare soprattutto a queste cose. Era difficile pensare che ci si potesse muovere in tutto il Paese, giocando anche partite a porte chiuse, difficile pensare a qualsiasi attività, viste le misure di distanziamento sociale. Non penso ci fossero altre alternative. Nel momento in cui si parla di chiusura di campionato, che non si è giocato nemmeno per due terzi, è difficile pensare ad un’alternativa a non assegnare lo scudetto e le retrocessioni. Capisco perfettamente che chi è stato in testa per molto tempo è dispiaciuto, ma proprio oggi leggevo una dichiarazione del gruppo di tifosi organizzato di tifosi di Bologna. Proprio questi tifosi hanno dato un segnale di maturità, non è il momento di discutere queste cose”, ha detto Messina, che poi si è espresso sull’EuroLeague: “Vedo molto difficile una ripresa. In Italia tranne Sassari e Brindisi, che devi raggiungere per forza in aereo, puoi andare per assurdo in pullman ovunque. Forse, in una situazione un po’più normale, fra due/tre mesi forse chissà. Cosa comunque molto aleatoria. Immaginarsi che 18 squadre in Europa volino da un paese all’altro o negli Stati Uniti, mi sembra davvero improbabile”.

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