Stefano Mancinelli è stato intervistato da Damiano Montanari su Stadio.
Ecco un estratto delle parole del capitano biancoblu.

Contro Orzinuovi Mancinelli e Rosselli hanno fatto "gli americani". Io cerco di aiutare al massimo la squadra. Non è che, perché uno è americano, deve essere più forte di un italiano. La qualità non è legata al passaporto. Ci sono americani buoni e italiani buoni, così come americani scarsi e italiani scarsi. Si è detto di me e Guido, ma tutti dobbiamo fare il massimo per vincere. Come è accaduto contro Orzinuovi.
L'attacco si è sbloccato dopo la partenza di Legion? Il problema non era Legion, ma il fatto che prima non giocavamo insieme. Contro Ferrara e contro Orzinuovi ci siamo svegliati e abbiamo iniziato a far girare la palla. Alcuni erano abituati a giocare 30'-40'. In una grande squadra non funziona così. Quando giocavo a Milano o nella Fortitudo ai tempi d'oro, al primo o al massimo al secondo errore stavo fuori. E' giusto così.
In attesa del rientro di Boniciolli, Comuzzo sta facendo bene. Comuzzo è un allenatore incredibile. Conosce il basket molto meglio degli allenatori di Serie A. Lui e Matteo si conoscono a memoria. Molti dicono che Boniciolli ci dia pressione e Comuzzo no. Obradovic “se li mangia” i giocatori. Matteo ti aiuta a fare emergere la tua personalità. Se vuoi arrivare ad alti livelli, gli allenatori sono così.
Giovedì al PalaDozza arriva Trieste. Possiamo battere Trieste. L'importante è vincere. Sarebbe un bel segnale. Il campionato è ancora lungo. Le chiavi? Passarci la palla e difendere. Poi ci aiuterà il popolo biancoblù: sicuramente sarà uno dei PalaDozza più caldi di sempre.
Serve un altro americano? Adesso siamo così e siamo forti. Se poi la società dovesse trovare un giocatore per darci una mano, sarebbe una cosa buona. Ma bisognerà trovarlo ottimo, altrimenti non avrà senso.

FORTITUDO-TRIESTE, LA COPERTURA MEDIATICA
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91