Tornato a casa dopo il ricovero dovuto al Coronavirus, Matteo Malaventura ha raccontato la sua situazione al Mattino. Un estratto dell'intervista.

"Sono tornato a casa giovedì sera con l'obbligo di fare un periodo di 14 giorni isolato in camera, quindi con moglie e figli a debita distanza. Ma qui a casa è tutta un'altra storia ovviamente. Poi verranno dei medici a farmi un tampone, ripetuto poi dopo 2 giorni, per verificare se sono negativo al virus. La polmonite rispetto a quando sono arrivato in ospedale ora si è leggermente estesa, ma mi dicono sia normale. Sono debole, ma sto meglio, respiro bene e questo è fondamentale.
Dopo 9 giorni di febbre che non scendeva abbiamo cominciato a preoccuparci, soprattutto perché ho avvertito una difficoltà di respirazione. Mia moglie ha chiamato il 118 e la sensazione dei medici è stata subito chiara. Avevo preso il Coronavirus anche se davvero non so come e quando.
Quando mi hanno attaccato all'ossigeno mi sono un po' preoccupato, poi mi hanno messo la maschera più piccola, quindi i tubicini e allora ho capito che stavo migliorando. È una situazione surreale, perché non vedi volti intorno a te, vedi solo occhi. Non c'è modo di comunicare. Ma a tutto il comparto medico che sta lottando dal primo giorno va fatto il più grande degli applausi, sono meravigliosi. Sembrava di essere in guerra, arrivavano pazienti senza interruzioni, e tutti si aggrappavano alla forza e alla dolcezza dei dottori e degli infermieri.
Mi è venuto spontaneo pensare agli altri, a chi sta sottovalutando questo pericolo. E allora ho fatto quel selfie, scrivendo che se era capitato a un ex atleta, oggi 41 enne, che ha giocato in serie A vent'anni, può capitare a chiunque. E' un virus subdolo, credo non ci sia davvero una cura, a me hanno dato antibiotici e antivirali, ma tutto alla fine è legato alla tua forza di resistere alla difficoltà respiratoria provocata dalla polmonite. La cura migliore è stare a casa e avere fiducia. passerà."

Il Canale Telegram di Bolognabasket: tutti i dettagli
CLIMAMIO - ARMANI MILANO, GARA 1, 77-70