Il presidente del CONI Giovanni Malagò, parlando a Radio Incontro Olympia della situazione del calcio italiano, ha parlato anche di ciò che è accaduto nel basket, oltre che negli altri sport di squadra.

C’è egoismo da parte di tutti i presidenti della Serie A sul fatto di voler giocare o no? Si, tutti hanno in qualche modo un condizionamento da una posizione di classifica, non mi sento di dire che ci sono buoni e cattivi. Questo forse è nella natura umana che ci possono essere delle spinte, in virtù anche del fatto che nel momento in cui si è fermato tutto uno era ad un punto dalla retrocessione o dallo scudetto. Playoff e playout come piano B del calcio? Non si può pensare che o il campionato parte e finisce oppure non so cosa succede. O tutto o niente. Questa è la mia idea del tutto personale. In Italia ci stanno circa 15 sport di squadra, dalla pallamano al football americano, dalla pallacanestro al pattinaggio a rotelle, dal rugby al calcio. 14 su 15 hanno fermato i campionati, 14 su 15 non hanno assegnato lo scudetto, 14 su 15 non hanno dato le retrocessioni. Cito la situazione quale è. È rimasto il calcio perché è diverso, va bene, perché muove tanti interessi. Io mi permetto di dire che anche la Virtus Bologna di basket avrebbe voluto vincere il campionato o la Pro Recco nella pallanuoto“.

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