Quando i pezzi vengono scritti, quasi pubblicati e poi buttati nel cestino perché, ad un certo punto, chi aveva già perso di voglia di perdere non ne ha avuta, e ha rigirato clamorosamente una roba prima vinta, poi distrutta, poi recuperata, poi vinta, poi di nuovo persa quando ormai tutto pareva chiuso. Il bello e il brutto del basket, se ce n’è uno, e campionato discretamente riaperto, anche se l’aver tenuto il vantaggio nello scontro diretto permette a Bologna di tenere due vittorie due di vantaggio rispetto a Montegranaro. Magra consolazione, considerando che ad un certo punto anche quello pareva svanito, e che ad un altro punto sembrava ormai tutto riaggiustato. Clamoroso.

Si parte con attacco talmente atomico che anche il pubblico presente, potesse, chiederebbe in certe azioni il replay per rivedere come la palla riesca a girare bene e trovare sempre l’uomo pronto a tagliare e segnare. Non si corre avanti perché Montegranaro segna spesso (Corbett, in particolare, anche da casa sua), e l’ultima azione del quarto è spettacolare: errore in attacco a pochi secondi dalla fine, Corbett cerca di correre di là, Hasbrouck gliela porta via dal palleggio e insacca la tripla. Che è il suo punto numero 18. Che è il 35-25 del 10’.

Lassie deve essere tolto per manifesta superiorità, e diventa difficile limitarlo se, al rientro, sbaglia il suo primo tiro dopo 9 ciuf ma prende rimbalzo d’attacco e foraggia tripla di Leunen. La Fortitudo rallenta un po’, comunque, la sua perfezione offensiva, e deve sempre stare in guardia perché Montegranaro, obiettivamente, ne ha: triplo gol di Mastellari, e al primo segno di ritorno sul pianeta Terra di Hasbrouck (due liberi sbagliati) ci si accorge che, tutto sommato, si è prodotto tanto ma concesso altrettanto. Così, da 13 di massimo vantaggio a inizio frazione, si inizia a viaggiare con i due armi che si guardano quasi negli occhi. Serve il punto numero 29 (ventinove) di Kenny per restare a più di un cesto di disavanzo, 54-49 al 20’.

Finiti i canditi offensivi, si deve andare di tatticismi proprio quando Montegranaro impatta a quota 54. Hasbrouck è bravo a riciclarsi nel gregariato, Fantinelli sfrutta la sua altezza per andare a raccogliere qualcosa in area, ma gli avversari replicano, sempre, volta per volta: si torna a +11 (69-58)? 7-0 di break esterno. Non ci si riesce a rilassare, 71-67 al 30’.

Con l’atroce fatica nel trovare qualcuno caldo che prenda il posto di Hasbrouck a far cesti, il punteggio tuo non si sblocca mentre di là tutto viaggia fin troppo bene, e quando Rosselli ritrova il gol è dopo un parziale di 2-17 che ha ribaltato tanta roba. Martino prende tecnico ma non ne ha particolari frutti, Corbett si sveglia e fa il 78-83, e tutto diventa bolgia. Ci provano Pini e Fantinelli, ma non c’è nulla di buono in una gara dove, ad un certo punto, si deve anche ricordare dello scontro diretto. Si precipita a -7, si torna a -2 a 18”, Palermo fa due liberi, Rosselli il -2, Amoroso un libero, Rosselli tripla, quando non ci credeva ormai nessuno. 95 pari, supplementare.

Corbett mette ancora un vantaggio, ma l’inerzia sembra tornata a Bologna, sebbene con tanta di quella fatica da far sudare non solo tutto il Paladozza, ma anche eventuali passanti fuori dall’impianto assolutamente ignari dell’esistenza dello sport. Con problemi di falli sparsi di qua e di là, Rosselli fa il +5, ma Corbett proprio non ne vuole sapere, arrivano due triple due, e quasi senza accorgersene Bologna torna nuovamente sotto, -1 a 22”. Stavolta Rosselli esagera nel cercare il contatto, è persa, anche la partita.






( Foto Fabio Pozzati/ebasket.it )

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