Esorcizzata Jesi, anche se in campo non c’erano i marchigiani ma Trapani, e semifinale raggiunta con il ritorno di Boniciolli che viene festeggiato da una vittoria come da canonico copione: prima si aspetta, poi si difende tanto, nel secondo tempo (nemmeno 30 beccati), stritolando avversari non così lunghi. Ora semifinale, domani, contro Ravenna, 20 e 45.

Si parte con maglie nuove e Trapani più attiva, con due bombe di Jefferson che battezzano lo sponsor Lavoropiù, e serve tornare attorno a Cinciarini, in primis, per tenere botta e provare a restare in piedi. Funziona, ma è l’inizio di un batti e ribatti che permette alla Fortitudo, dopo i primi tremori, di mettere il naso avanti e provare a tenerlo fino al 10’, 20-18.
Trapani non ha molto dai suoi americani, bloccatisi dopo le prime battute, ma la scoperta del giorno è Mollura, triple e punti, che fa doppia cifra in un amen mantenendo i siciliani – sostenuti a Jesi da un unico, eroico tifoso – sempre con il naso avanti. Boniciolli gira i suoi uomini, ma quello che fa la differenza, o almeno prova a farla, sono i tanti liberi che la Fortitudo riesce a guadagnare. Non segnandoli tutti, pur migliorando nel tempo, ma facendo quel che serve per rispondere ad un Mollura che sfiora il ventello già al 20’ e che porta i suoi, a fine primo tempo, avanti 43-41.

McCamey fa (+4), disfa, si fa male, e proprio con lui assente Trapani prova a scappare, sfruttando un tecnico contro Boniciolli, peraltro “vittima” di un curioso tentativo di invasione/intervista da parte di un trapanese, e il risveglio di Jefferson. Si va a -3, poi dopo un timeout qualcosa viene aggiustato, tra uno spreco di qua e uno di là, e si chiude 61-59 il 30’.
C’è ancora parità, ma a rompere l’equilibrio ci pensano due triple di Amici, e quando Jefferson prova a stare vicino ci pensano i rimbalzi di Gandini, le corse di Rosselli e un tecnico contro Trapani che chiude la partita, con divario anche eccessivo per quanto visto, almeno, per 35’.



(Foto di Fabio Pozzati)

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