Eppur pareva dura, la partita, visti i primi minuti: vuoi che questi sentano la pressione, vuoi che Treviso sia roba difficile da matare, vuoi di qua, vuoi di là? Certo, come no: una scudisciata prima a punire l’eccesso di gioventù della panchina di Treviso, una raffica di Cinciarini nel secondo tempo a chiudere quello che forse nemmeno era veramente aperto, e ormai è difficile non iniziare a fare calcoli. Non tanto su chi possa essere l’avversaria della Fortitudo e cose simili, quanto piuttosto quale sarà la partita in cui la matematica sancirà la fine del decennio biancoblu lontano dalla serie A. D’altra parte, a 12 giornate dalla fine e con distanze siderali dal resto degli umani, fare altri discorsi è pressochè inutile.

Coreografia bella, inizio partita un po’ meno, se non altro come estetica: le due squadre si scontrano lasciando sul campo qualche dente ma mangiando poco, reciprocamente. Tutto rotea attorno allo scontro diretto Rosselli-Alviti: uno si avvicina e schiaccia, l’altro infila da 3, e la minima differenza la crea Bologna negli ultimi attimi del quarto, sfruttando il ribaltar di panche a lei favorevole. 18-14 al 10’.

La fin troppo linea verde veneta viene fagocitata da Cinciarini, e in un amen il -3 di metà primo quarto diventa doppia cifra per i Martino’s, che chiudono bene e, davanti, pur non facendo fuochi d’artificio sanno sempre dove andare a sbattere la testa. Basta e avanza per fuggire 40-25, con Benevelli a fare da cantore degli altrui testi: Treviso balza con Lombardi, al 20’ è 42-31.

L’immediata tripla di Leunen fa forse pensare che la pasta sia già in tavola, ma qualche sofferenza difensiva non permette alla Fortitudo di stare calma e tranquilla. Treviso difende bene una squadra che non trova tiro da fuori, serve tornare alle scucchiaiate di Mancinelli, e aspettare che Hasbrouck si liberi dalla morsa difensiva di Burnett (tipico caso di annullamento reciproco) per restare in doppia di distanza, 65-53 al 30’.

Cinciarini spara ancora, 8 punti, e raggiunto il 73-55 diventa difficile trovare spunti di cronaca che non siano l’ennesimo garbage time di questa stagione per le partite della F. Ci prova Rosselli, in modalità Robert Louis Stevenson, a sigillarla prima (81-62) e far piccolo guaio poi (antisportivo), ma oltre i 12 di scarto non ci si va mai, e alla fine è tutta tranquillità, oltre all’apoteosi della folla.


( Foto Fabio Pozzati/ebasket.it )

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