Metà partita non basta, per una Fortitudo che fino al 20’ regge l’urto di Sassari facendo spesso e volentieri anche meglio dei sardi. Poi, dopo l’intervallo, c’è la carrozza che torna zucca, maggior ordine avversario e poco da segnalare per una Effe che non riesce a cambiare i ritmi della gara e riprendere in mano la situazione. E non basta, specie se l’ultimo quarto vede un parziale di 4-21 che uccide, oltre le proprie colpe, una altrimenti orgogliosa Bologna.

Si parte con Fortitudo in facile banchetto sulla testa di una Sassari che sembra la Fortitudo di due mesi fa, priva di difesa e tirante al primo passaggio, anzi a volte senza nemmeno passarla. 12-4, prima che qualche gigioneggiamento e un minimo di sale in zucca in più da parte insulare riavvicini le due squadre. Ci sono anche due antisportivi contro la F (diciamo che ce ne poteva stare uno e mezzo), ma Hunt e Banks reggono l’urto, anche contro l’ingresso dell’ex. 23-19 al 10’.

E’ curiosa la sfida tra Totè ed Happ, entrambi messi in posizione di 4, ma quello che fa la differenza è l’assoluta serenità bolognese in attacco, e la buona lena difensiva: basta infatti mettere Cusin a sorvegliare l’area, aspettare la assurda fretta di Sassari nel voler tirare sempre fuori dagli schemi, ed è 43-31 al 17’. Però, a ritmi folli, basta un attimo: Sassari ne trova 10 di fila, e serve un altro antisportivo, stavolta a favore della F – odorante di compensazione anche per chi soffre di anosmia – per fermare il momento cupo. Fantinelli allo scadere, 47-43 al 20’: bella gara, pessimi fischietti.

La Effe fatica a tenere i ritmi di una Sassari più efficace e con un Bendzius che è lasciato fin troppo libero: il vantaggio viene eroso fino a cambiar padrone (59-63). Serve tornare da Hunt, che contro Happ ha gioco facile, almeno ad attaccare il canestro: funziona, con contorno di Totè e Cusin per risorpassare, 68-66.

Però manca il fiato, e quando l’unico cesto in 4’ è un carpiato di Baldasso dopo leggera regalia arbitrale è chiaro che Sassaro possa avere buon gioco nel correre e nello sfruttare le precarie spaziature difensive bolognesi. 0-12, divario che diventa di colpo -9 e una persa al minuto: difficile cercare di rientrare, e una doppia tripla di Gentile, fin troppo libero, sono la lapide su una gara giocata bene per metà.



(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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IL DERBY ALLA FORTITUDO 95-92