Se ne è andato nella notte Raffaello Zambonelli, ultimo grande testimone di una Virtus che racconta la sua grande leggenda in fotografie virato seppia. Nato nell’agosto del 1920, arrivò in Virtus da ginnasta, e si appassionò al basket con l’amico Filippo Giuli, che della V nera era un valente saltatore in alto, nel campo dell’atletica leggera. Nel 1936 iniziò la sua carriera di giocatore, in pratica interrotta dalla guerra, anche se “Lello” continuò a mettersi in gioco sui parquet bolognesi. Più in là negli anni, da dirigente della Minganti diventata sponsor della squadra (soprattutto per suo metito), rientrò in società coprendo vari ruoli dirigenziali. Ne fu presidente in due momenti, dal 1957 al 1959 e successivamente dal 1966 al 1968, quando la consegnò nelle mani dell’avvocato Gigi Porelli. Trattò personalmente gli arrivi in bianconero di talenti come Lucev, Calebotta, Canna.

Virtus Pallacanestro e Fondazione Virtus dicono addio a un grande virtussino, e sono vicine alla famiglia di Raffaello Zambonelli per questa immensa perdita.

(nella foto di Walter Breveglieri, Raffaello Zambonelli – terzo da sinistra – tra giocatori e allenatore della Virtus. Da destra Lucev, Gambini, Tracuzzi, Calebotta, Canna, Zambonelli, Negroni e Alesini)

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