Paolo Francia, ex presidente Virtus e già direttore di Radio Rai e Raisport, è stato il primo ospite della nuova stagione di Sport Club.
Questo un sunto delle sue dichiarazioni. In questo momento il basket italiano è ad un punto morto. Il gruppo Liberty che detiene i diritti della Formula1 potrebbe essere interessato ad entrare per rilanciare la pallacanestro, ma non con un movimento così malridotto come l'attuale. Per loro investire cifre intorno ai 20 milioni non sarebbe un problema ma chiedono in cambio un management che attualmente il nostro basket non ha. C'è bisogno di grandi piazze ed oggi in serie A ce ne sono tante che non aiutano il movimento a crescere.
Servirebbero meno squadre, ma di spessore, in modo da avere sempre incontri di cartello. Per avere un buon straniero avere tanti soldi non è sempre l'unica possibilità.. Per il giocatore conta anche l'ambiente ed il trovarsi bene in un posto. L'esempio più lampante è Green, probabilmente il miglior giocatore di A2. A Trieste guadagnava 70000 dollari, aveva ricevuto offerte migliori ma le ha sempre rifiutate perché stava bene in Friuli-Venezia Giulia.
Da presidente Virtus ho promosso capoallenatore Messina. in quell'anno fu una scelta obbligata dalla fuga di Bob Hill che non si presentò a Bologna ma comunque si trattò soltanto di anticipare una scelta che sarebbe stata fatta l'anno successivo. Di lui ho un ricordo eccezionale come tecnico, un po' meno come uomo. La vicenda Richardson per me è una ferita ancora aperta... se ne andò per una trappola che gli tesero soprattutto l'allenatore, che non lo voleva più, aiutato da un membro dello staff tecnico. Ancora oggi ne sono rattristato perché Sugar Ray era un ragazzo splendido che non aveva mai creato problemi.
2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91