Maglia numero 20 e già in campo domenica. A Torreverde è il GM Marco Carraretto a presentare il nuovo arrivo Guido Rosselli.

“Contento di vedere tanti tifosi qui a Torreverde, che è la nostra casa, e dove diamo a tanti giovani il sogno di giocare a basket e dove la prima squadra lavora per tornare in A. Presentiamo Rosselli, che entra a far parte della famiglia Fortitudo. L’abbiamo reputato il miglior acquisto, da qui alla fine della stagione, per fare un ulteriore salto di qualità. Ringraziamo lui e il suo procuratore La Penna che hanno subito avuto voglia di venire qua, l’accordo lo abbiamo trovato in tempi brevi, e se i tempi si sono allungati è perché la controparte ha un po’ cambiato le carte in tavola. E il buyout lo ha pagato lui di tasca propria”

Spazio poi a Rosselli.

Il percorso che ti ha portato qua? “A 34 anni hai altri impegni oltre alla pallacanestro, hai moglie, e io cercavo una sfida anche personale. Mancinelli è stato molto pressante, ho sentito il coach, e ho visto la voglia e l’entusiasmo di allenarmi. Questo ha fatto pendere l’ago della bilancia verso la Fortitudo”

Quanto è stato importante parlare con il coach? “Non mi ha chiesto niente di trascendentale, le mie caratteristiche sono sempre le stesse. Gioco per la squadra, mi piace più far segnare i compagni che non andare di mio, sono contento quando permetto canestri facili. Il coach mi ha chiesto di mettermi al servizio dei compagni più come gestione dei possessi che non come realizzazione. Con me la F non deve cambiare, sono io che devo adeguarmi alla squadra: quando un giocatore entra in corsa deve essere così, deve capire i meccanismi già rodati e vedere dove deve inserirsi”

Il tempo in cui sei rimasto fermo ti ha rallentato? “Cinque settimane sono state lunghe, ma lavorando da solo mi sono rimesso forse anche più in forma di quanto non lo fossi prima. Ho lavorato nello specifico, poi un po’ di ruggine ci sta, determinate cose mi vengono con una frazione di secondo di ritardo come ho visto contro Imola, ma sto migliorando e il ritmo partita tornerà in breve tempo. Quando ho deciso? Due settimane fa, l’ho comunicato all’agente, l’accordo è stato facile ma si è protratto per i motivi detti da Carraretto”

Il dover passare di sponda? “Non sono un pezzo di ghiaccio, un po’ dice, ma a me le sfide garbano, e l’ho presa anche in questo modo. Voglio mettermi al servizio della squadra, e farmi apprezzare anche dai nuovi tifosi.”

Senti la pressione di dover alzare il livello della Fortitudo? “Il livello era già alto, io ora cercherò di aiutare ancora di più la squadra. Responsabilità c’è, ma noi giochiamo per quello. Giusto che ci siano aspettative, e ricordare che il campionato è lungo e la formula assurda. Ma noi ci alleniamo tutto l’anno per giocare questo tipo di partite ed essere pronti, altrimenti ogni cosa sarebbe tempo perso”

Siete un gruppo grande, ci sarà turnover. “Il campionato è lungo e ci sarà bisogno di tutti. Ognuno ha dato disponibilità a togliersi qualcosa per aiutare la squadra. Vista poi l’età mia e di altri il minutaggio non sarà un problema. Poi in qualche partita si starà di più a sedere, ma è normale così. Intanto potremo tenere alto il livello degli allenamenti”

Dovrai portare equilibrio nei momenti più difficili, come la squadra ha dimostrato di aver bisogno con Ravenna. “Il gruppo l’ho visto bene, stiamo lavorando da 3 giorni, ma si capisce come si stia lavorando per risolvere le cose con i passaggi e non con l’individualità. Anche dopo due partite negative vogliono giocare insieme, e questo è buono. Con Boniciolli? Io sono toscano, pane al pane e vino al vino, ce le diremo rispettando i ruoli: se imposti il rapporto in questo modo le cose funzioneranno sempre. Se le cose non vengono dette rimane lo scorno, se parli tutto si mette a posto. Il litigio è fine a migliorare le cose e non a peggiorarle”

Che cosa manca per crescere? “La A2 ha un livello più alto rispetto all’anno scorso, nel girone Est c’è chi si è rinforzato e anche a Ovest c’è più equilibrio. Diventa un campionato più difficile, per fare il passo avanti si deve lavorare sulla continuità della concentrazione in campo. Nel basket è normale che ci siano break, quello che conta è stare lì con la testa senza avere momenti prolungati di svarione”

Domenica esordisci contro Giorgio Valli, entrambi avete avuto esperienze, anche se opposte, in Virtus. “Non sarà una influenza, lui lo conosco già da tempo e già l’ho affrontato”

Che gara sarà contro Forlì? “Loro giocano molto sugli americani, servirà staffetta difensiva per limitarli al massimo. Ed essere in sei esterni ti aiuta. Ho 34 anni, ne ho viste, e capita di correre dietro alla loro prima punta difendendo bene all’inizio: sapere di poter avere dei cambi è una consapevolezza che aiuta. E stare attenti ai rimbalzi”

Essere stato capitano dall’altra parte ha avuto un peso? “Sì, ma lo sono poi stato solo per due mesi… Mi sembrava di essere come Dalla Chiesa a Palermo, un capitano senza poteri”

A mente fredda, l’esperienza in Virtus e come è finita? Sei qui anche per riscattarti? “Ho la coscienza a posto, non mi interessa altro e non mi interessa tornare a discutere. Quando ho avuto da dire le cose le ho dette, basta così. Non ho senso di rivalsa, altrimenti avrei fatto scelte diverse andando a Pesaro o Pistoia per rigiocarci contro, io sono qui perché è la migliore soluzione per me stesso. Ho scelto pensando a me e alla mia famiglia”

Tu sai come si batte Trieste. “In questo mese ho guardato le partite, l’unico consiglio è lavorare sulla continuità. Ho visto la sfida diretta, nel primo quarto ho pensato che se la stavano giocando, poi è andata meno bene quando Trieste ha iniziato a fare canestro ed è sopravvenuta la frenesia. Questo è fondamentale: siamo umani, non esiste la partita perfetta, vince chi sbaglia meno.”

Il rapporto con i tifosi? “Devo farmi accettare, so che peso abbia la Fossa, e dovrò dimostrare tutto in campo. Non so cosa faranno loro, penso a quello che dovrò fare io”


Il video grazie a Sportpress





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