Presentati da Simone Motola, oggi c’è stata la conferenza stampa di Stefano Tonelli e Luca Bergamini, i “portavoce” della cordata che si è offerta per rilevare la società Virtus.

Stefano Tonelli. “Io sono parte organizzante di questa iniziativa, nata per rilevare la Virtus in virtù della mia amicizia con Bergamini, con cui abbiamo in comune tanti progetti, e da quando Sabatini ha detto di voler vendere la Virtus abbiamo pensato ad entrare in questa trattativa. Arrivando quindi a questa conferenza stampa per farci vedere, e per dirci tutto quello che è successo. Noi di pubblicità proprio non ne abbiamo bisogno, e avremmo voluto presentarci a cose fatte, non prima di sapere se il progetto sarebbe andato a buon fine o no. Fin dai tempi concordati per la vendita, a metà giugno, si era detto che per questa operazione c’erano tempi minimi che arrivavano a fine mese. Siamo andati oltre di qualche giorno, ma ora siamo qua. Io sono un tifoso Virtus, ce l’ho nel DNA, sono abbonato e per questo la cosa mi è ancora più piacevole”.

Luca Bergamini. "Avevamo intenzione di dar vita ad un progetto con bacino d’utenza ampio, io mi occupo di consulenze nel campo del marketing di start-up su vari progetti, con mandato di andare avanti con questa iniziativa a largo raggio, da Riccione a Bologna, con un concetto di sviluppo sulla base di un discorso di sport e spettacolo chiamato ‘Riviera solare’. E’ un investimento importante, e per questo abbiamo cercato di mantenere una linea sobria, con un riserbo dovuto al fatto che questa è una iniziativa importante, impegnativa, senza quindi sbandierare la cosa prima di svilupparla. Il progetto ha una durata di tre anni, per quello che dovrebbe essere l’operazione Virtus, con l’intenzione di portare la squadra nei primi quattro posti in Italia, e fare la miglior figura possibile in Europa, utilizzando e lavorando con professionisti, senza però entrare nell’ambito tecnico. Io sono un uomo di sport, ma ignorantissimo nel basket, cosa che non ho mai seguito: ne pratico altri, ma pur non essendo in queste ambiente so bene cosa può essere il nome della Virtus nell’ambito della pallacanestro. E per questo abbiamo formulato un progetto all’altezza di questo nome, lavorando per fare un gruppo ed una squadra competitiva”

Dopo la presentazione, sono iniziate le domande.

Non siete imprenditori. Chi è che fa l’affare? Siete voi che comprate la Virtus? “Un imprenditore può essere chiunque abbia una partita IVA. In parte, la Virtus la prenderemmo noi, assieme ad un commercialista, un dirigente bancario e un istituto bancario che ci aiuterebbe a finanziare il progetto. L’istituto è svizzero, dato che in Italia non si finanziano questi progetti, e ha creduto sia nell’idea che nelle persone che lo stanno portando avanti. Questo perché all’estero le cose vanno diversamente, si valutano i progetti e le persone, non quanti soldi porti. L’investimento sulla Virtus stanzia, in preventivo, una decina di milioni di euro per l’acquisto, più un pacchetto moltiplicato per tre anni per un totale di 25-30 milioni. Abbiamo già nomi per eventuali sponsor, e un budget per il primo anno non dissimile da quello di questa ultima stagione, per poi dare un input più forte dal terzo al quinto anno, dopo che nei primi tre anni cercheremo di arrivare in alto in classifica.

Ma questo istituto finanzierebbe una realtà a perdere, come le società sportive? “Intanto ci sarebbe un forte ritorno di immagine, su un ambiente non piccolo come l’Emilia Romagna, e quindi il raggio è più ampio di quello che potrebbe avere una società sportiva”.

Ora però sembra che Sabatini non voglia più vendere, allora perché siamo qui? “Intanto per dire che noi siamo pronti. Volevamo farci conoscere, e se poi dalla parte opposta non c’è più intenzione di vendere, ci dirotteremo altrove. Noi abbiamo un termine, e lunedì prossimo chiuderemo definitivamente la trattativa, quindi o si compra o si chiude. Non vediamo la Virtus come un riempitivo, ma come un fiore all’occhiello per quello che abbiamo in mente, ed essendo Bologna il capoluogo della regione, saremmo al top del basket italiano ed europeo. Accanto a sport, cultura e spettacolo, ci sarebbero anche interessi di edilizia, con strutture rivolte sia a questo che al benessere della gente. Allungando, quindi, il tutto dalla Romagna a Bologna”

Ma quali sono le aziende dietro di voi? E può esistere un acquisto della Virtus senza questa “Riviera solare”? Tenere tutto insieme sarebbe bellissimo, ma è anche vero che non possiamo stare in paradiso a dispetto dei santi, per cui dovremmo pensarci. Le aziende? Sono una trentina, ma andranno presentate quando il progetto sarà completo. Noi, come ‘Riviera solare’, siamo soci, in parte finanziatori, e soprattutto coordinatori”

Ma la Virtus, chi la comprerebbe? “Chi deve vendere lo sa, i nomi gli sono già stati riferiti. Poi, se lui dice diversamente, non è cosa di cui vorrei parlare. Questa è sempre stata la nostra linea, sobrietà, anche perché non si fanno nomi prima di aver fatto gli eroi. Gli altri due, accanto a noi, ora sono a Roma e Reggio Emilia, e non sono qui perché hanno il difetto di lavorare, e ripetiamo che ora non vogliono uscire allo scoperto. Noi, qui, ci limitiamo a rappresentare una delle società affiliate, senza essere i leaders dato che ognuno ha il proprio settore

Ma una di questa azienda costruirebbe anche un nuovo palasport? “Teoricamente sì, ma questo è un discorso molto futuro”

Siete interessati solo alla Virtus? Nello sport, niente altro, ad esempio la Fortitudo? “No, solo la Virtus, altrimenti ci orienteremo su altri settori. Noi abbiamo idee ben precise, non ci interessa entrare come soci da altre parti."

Vi aspettate altri incontri nei prossimi giorni? “Dobbiamo fare in fretta, perché poi ci saranno altri tavoli a cui sederci, ma non c’è niente in programma. Noi quello che dovevamo fare l’abbiamo fatto”.

Dieci milioni per una società di basket sembrano tanti. “Io ho una richiesta avanzata, di chi ha detto che per mettersi ad un tavolo voleva questo. E questa è la cauzione che abbiamo portato, versamento infruttifero al Credito Sportivo per aprire la trattativa”

Ma ora siete fermi perché chi venderebbe dice di non avere garanzie, ma voi dite che i nomi li avete dati. Allora? “Ha chiesto dei nomi e gli sono stati dati, ora serve un contratto firmato da entrambe le parti”

La Virtus ha un settore giovanile importante. Che intenzioni avete, in questo ambito? “E’ un patrimonio che dovrà restare valido. Ci teniamo molto, dal minibasket alla prima squadra, cercando di avere un settore giovanile molto forte. Ma delle cose tecniche se ne parlerà più avanti”

Come prima cosa, avete contattato il GM uscente Andrea Luchi. "Ripetiamo, di roba tecnica ne parleremo una volta, eventualmente, proprietari. Adesso è presto”

Ma vi siete spiegati l’atteggiamento di Claudio Sabatini? “Sicuramente, se l’operazione andasse a buon fine, in società ci saremmo noi e non Sabatini, o chiunque altro, a fare altre cose. Noi, ripetiamo, siamo pronti, e non possiamo permetterci di preoccuparci delle altre parti, dovendo già gestire il gruppo delle aziende a noi affiliate. Poi, ad oggi dobbiamo solo dire grazie a Sabatini per quanto fatto nella Virtus, dalla salvezza in poi, così come ringraziamo Lucia Candida, del Credito Sportivo, per la tanta disponibilità portata avanti fin qua”

Sareste in quattro a quote paritarie? “Più o meno sì”

State lavorando da 40 giorni, avete soddisfatto le richieste, allora ci sono inadempienze contrattuali? Qui vi hanno fatto lavorare, però ora sembra che sia stato inutile, forse che Sabatini non si fida degli altri due soci? “Non posso entrare nella sua testa, se lunedì cade la dead line noi faremo altro, dirottandoci altrove. Dove? Non ne parliamo, non parliamo di cose teoriche.”

Gli altri due soci sono bolognesi? <i>“Uno di Reggio funzionario di banca, e uno di Mantova, commercialista, che vive in Romagna”

All’inizio del progetto dove pensate di giocare? Per giocare alla FuturShow Station serve un contratto, l’idea è di farlo, ma servirebbe prima un contratto, pagando l’affitto senza inoltrarci in discorsi tipo mutuo, è troppo presto”

C’è ottimismo, da qui a lunedì? Ci auguriamo di chiudere la cosa. Realisticamente, siamo in attesa di risposte, altrimenti, come detto, andremo altrove. Ma fino all’ultimo proviamo a restare a Bologna con la Virtus”

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