Presso Palazzo di Varignana è stato presentato il prossimo campionato di serie A, che inizierà il 24 settembre.
Le parole degli intervenuti, tratte dal programma TV Sportlive di TRC.

Egidio Bianchi, presidente di Legabasket. Abbiamo elementi per pensare che sarà una bella stagione. Il ritorno del derby, di Ettore Messina, e ci saranno tante iniziative della Lega per fare crescere il movimento e dare un futuro ai giovani.
Ci sono 17 squadre, chiaro che ci sono state perdite importanti ma quello che conta è avere squadre che possano tenere alto il movimento. Peccato che ci sarà sempre una squadra a riposo, ma abbiamo fatto passi in avanti per la sostenibilità.
Si respira un clima di crescita, di voler impostare una strategia, aspetti su cui dobbiamo lavorare comunque, perché io non sono mai contento e voglio trovare sempre nuovi spunti.
Il contratto in scadenza? Dobbiamo lavorare sulle strategie, sull’analisi di quello che ci darà un mercato in evoluzione così come il panorama televisivo. Noi dovremo adeguarci, stiamo lavorando su vari scenari, per far crescere il prodotto e valorizzarlo distribuendolo nel modo migliore.


Gianni Petrucci, presidente FIP - Ogni volta si parla di campionato migliore ma questa volta è proprio vero. Dobbiamo proseguire su questa strada: vogliamo andare d’accordo con la Lega, è fisiologico che ci siano scintille. Questa Lega è stata organizzata nel miglior modo possibile, anche scontentando qualcuno. Ci devono essere dei presupposti seri.

Luca Baraldi, Virtus - Per noi come Virtus è uno stimolo cercare di essere sempre più professionali e competitivi. Qui ho trovato un ambiente molto sereno, cordiale tra le società: qualcuna manca, ma speriamo che la cultura del basket aumenti in toto. Oggi chi era presente ha dimostrato di voler investire in modo serio e sereno. Le altre ci guardano con rispetto e curiosità, noi abbiamo un roster composto da giocatori che tutti conoscono, in primis Teodosic: non che le altre abbiano timore, ma è chiaro che stiamo cercando di portare avanti un percorso. Quanto ci vorrà per essere una squadra? Vorremmo esserlo il prima possibile, siamo sulla strada buona, e già da quest’anno ce la giocheremo ad armi pari contro tutti, in Italia e in Europa. Poi vedremo cosa capiterà: questo è un movimento che deve crescere a livello sia tecnico che di sistema, oggi si è parlato anche di diritti televisivi e a questo proposito ritengo che si debba tornare in chiaro, per tutti, a discapito di quei pochi euro che prendiamo. Teodosic, Rodriguez e gli altri, le grandi partite, farebbero venire voglia a tutti di vedere il basket. Il nostro esordio? Teodosic ci sarà, noi abbiamo tenuto una linea di grande riservatezza ma lui è in netta ripresa, a breve lo vedremo in campo. Non sarà disponibile per la prima, ma già dall’inizio di ottobre sarà integrato con tutta la squadra.
Qui il derby è iniziato il giorno della promozione della Fortitudo. Io sono stato nel calcio a Roma: qui il derby è di più. Per il derby ringrazio già la Fiera di Bologna per l’organizzazione che stiamo mettendo in piedi: Bologna ha voglia di crescere.


Christian Pavani, Fortitudo - La nostra proposta? I tifosi hanno capito benissimo, è un modo diverso di iniziare a comunicare con un pubblico che da anni ci fa fare sold out. E’ stato un bellissimo incontro, è stato bello vedere tanta gente, ne faremo un paio all’anno per far capire quelle che sono le nostre strategie. Ora non abbiamo tensione ma voglia di iniziare a giocare per i due punti, quindi non c’è tensione, ripeto, ma voglia di ripartire. Dopo dieci anni è bello tornare in serie A, i ragazzi sono consapevoli, carichi, sono un bellissimo gruppo e tutti dispiaciuti per quanto successo a Sims. Oggi in assemblea siamo stati ben accolti, la Fortitudo è un patrimonio e per noi è anche una grossa responsabilità. Il nuovo arrivo già a Pesaro? Sarà difficile, dobbiamo pensarci ma sarà più probabile averlo per la seconda di campionato, anche con la possibilità di sprecare un visto.
Cosa abbiamo detto a Sims? Meglio non dirlo...
È un’emozione essere qui. Siamo pronti per onorare questo campionato: siamo qui per la salvezza prima possibile. È bellissimo essere presidente di un club di cui sei tifoso. Dopo 10 anni torna il derby Serie A ed è bellissimo. E lo facciamo al Paladozza quello di ritorno: ho voluto ascoltare i miei tifosi che si autotassano per vedere il derby. Un’operazione di cuore.”


Paolo Ronci, Virtus - Non siamo tesi, ora abbiamo il test Fenerbahce che sarà la prima partita con Djordjevic in panchina, gara utile per vedere come stiamo. La squadra sta bene, ha fatto preparazione dura, abbiamo pensato di lavorare tanto in accordo con il preparatore atletico e con le indicazioni dello staff tecnico. Dobbiamo stare bene il più a lungo possibile, arrivare in primavera con benzina nelle gambe, forse abbiamo pagato qualcosa nei primi tornei ma volevamo anche distribuire i minutaggi. Poi fa sempre piacere vincere, ma abbiamo messo tanta attenzione ai carichi, ai minutaggi, e a seguire quanto chiesto dallo staff. Gentile? Non faccio e non farò nomi e cognomi, chi fa il mio lavoro non può farlo. Un club come la Virtus sarà sempre vigile sul mercato, al rientro del coach ci metteremo a discutere.

Stefan Markovic, Virtus - Sono molto contento di essere qui, nel campionato italiano e in un club storico. Abbiamo del lavoro da fare ma siamo contenti di iniziare. Io ho iniziato la mia carriera qui in Italia e quindi sono contento di essere tornato proprio qui.

Milos Teodosic, Virtus - È importante per il basket italiano e per il campionato che siano arrivati tanti giocatori e che sia tornato Messina.

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