Dodici giorni in Trentino per trovare la condizione giusta e riuscire a battere Polonia e Ungheria, importanti crocevia per raggiungere un Mondiale che manca agli Azzurri dall’edizione giapponese del 2006. Dodici giorni di lavoro duro, come si conviene in queste occasioni, ma anche di lavoro strutturato, studiato e calibrato nei minimi dettagli dallo staff tecnico della Nazionale.

Il preparatore fisico Matteo Panichi, d’intesa con lo staff medico sanitario composto dall’ortopedico Raffaele Cortina, dal medico Sandro Senzameno e dai fisioterapisti Roberto Oggioni e Francesco Ciallella, in piena sintonia con il CT e i suoi assistenti, ha impostato le sedute di allenamento avvalendosi anche di strumenti all’avanguardia utili per le esigenze di un gruppo di giocatori che, in un periodo dell’anno molto particolare, hanno bisogno di arrivare al top entro la metà del mese di settembre per poi proseguire il campionato con le rispettive squadre di club. E’ per questo motivo che la Federazione, in abbinamento alle consuete valutazioni posturali, si è dotata di quello che Panichi chiama “Fip Mobile Lab”, un laboratorio mobile in grado di fornire valutazioni ancor più accurate su ogni giocatore.

“L’obiettivo – spiega Panichi – è quello di monitorare a breve e lungo termine i giocatori in ottica di miglioramento della performance e di prevenzione degli infortuni. L’idea è quella di adeguare i nostri standard a quelli delle squadre di NBA e la visita fatta a marzo a San Antonio presso il training center degli Spurs, ci ha aiutato a comprendere il livello della tecnologia messa in campo dalle eccellenze d’oltreoceano. La nostra volontà è di abbinare la sport science con la pratica di campo”.

In mattinata, tutti i 15 atleti a disposizione del CT Sacchetti sono stati valutati dallo staff Azzurro eseguendo test specifici: “Il primo test è quello della GAIT Analysis – spiega Panichi – che serve per valutare il passo ed è una sorta di esame posturale dinamico che mira ad evidenziare eventuali asimmetrie. Successivamente viene eseguita un’analisi stabilometrica e vengono fatti dei test di salto sulle pedane di forza al fine di valutare performance e asimmetrie nella modalità di espressione della forza. Con il resto dello staff medico sanitario effettuiamo valutazioni funzionali con analisi video per mezzo di due telecamere e un software dedicato: questo per una valutazione posturale di funzionalità muscolo scheletrica. Il carico interno dell’allenamento viene poi valutato con un cardiofrequenzimetro in telemetria indossato da tutti gli atleti”.

Nessun test è fine a sé stesso o ad esclusivo uno dello staff tecnico della Nazionale. Tutti i test vengono messi a disposizione delle singole società al fine di condividere quante più informazioni possibili con le strutture medico sanitarie che curano i ragazzi durante l’intero anno: “Questi strumenti – dice Panichi – servono alla Nazionale per migliorare la qualità degli allenamenti e delle prestazioni degli atleti nei periodi in Azzurro, ma è altrettanto vero che il nostro scopo è anche quello di condividere con i club tutto ciò che può contribuire ad aiutare i giocatori nel corso della propria carriera. Questi dati ci saranno utili per un confronto nella prossime finestre di qualificazione al Mondiale ma le singole società possono usufruirne già da oggi in preparazione del campionato”.

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BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91