MONTECAVOLO – Le personalità più importanti del mondo del basket, centinaia di appassionati e curiosi e soprattutto tanti, tantissimi bambini alla ricerca dei propri idoli: questo è il “Premio Reverberi” di quest’anno. Gli Oscar del Basket, così come sono stati ribattezzati per il prestigio che li accompagnano, sono stati assegnati nell’ormai consueta sede delle nuove Scuole Primarie di Montecavolo.

Alla presenza dell’Amministrazione Comunale di Quattro Castella, delle autorità provinciali e regionali e dello storico organizzatore Gian Matteo Sidoli, i vincitori e tanti ospiti si sono alternati sul palco tra gli applausi generali. Ad aprire la serata il video-messaggio ben augurale di Ettore Messina, nuovo allenatore della Nazionale; poi il proscenio è passato tutto all’ospite speciale Dan Peterson, che ha intrattenuto la platea con le sue innate doti di cabaret con una serie di anneddoti sul suo passato.

Poi, via-via i premiati: Gianfranco Civolani, premio giornalista, poi il Banco di Sardegna per il contributo all’escalation della Dinamo fino allo scudetto, con la figura di Giuseppe Cuccurese. È poi la volta della “delegazione biancorossa”: prima un commosso Alessandro Dalla Salda, che ha ringraziato la società per aver confermato la fiducia su di lui anche nei momenti difficili; poi Achille Polonara, con tanto di video-messaggio di complimenti dall’altro reggiano Nicolò Melli dalla Germania.

Dopo il premio al dirigente Beko Federico Mangiacotti per il contributo al basket, poi la miglior giocatrice Francesca Dotto, non presente perchè impegnata in nazionale. E’ poi la volta del miglior arbitro, Alessandro Martolini e a seguire di Paolo Moretti, premiato come miglior allenatore dal presidente di Sassari Stefano Sardara. Poi il gran finale: il premio Fip alla società Costa Masnaga per l’Unicef e il premio alla carriera ad Ario Costa.

Tanti applausi per il premio “solidale” al progetto “Basket Against The Pain”, curato da Giampiero Porzio: usare il basket per insegnare a oncologi come praticare la terapia del dolore. C’è tempo per tornare nel reggiano, con la Famiglia Margini a ricevere il premio “Piccinini” per i 30 anni con cui hanno “insegnato” basket a San Polo, prima di concludere con Antonello Riva, premiato dalla Champions come miglior realizzatore della storia della Nazionale con 3785 punti.

L’EMOZIONE DI POLONARA
«Potevamo fare meglio alla Final Eight – commenta l’ala biancorossa – ma con tutti questi infortuni non era facile, lo garantisco. Il premio? E’ davvero un grande onore essere premiato, per di più così giovane. Leggo l’albo d’oro e mi riempio davvero di orgoglio, per me e per Reggio, perché c’è una lista di nomi che mette i brividi».

LA DEDICA DI DALLA SALDA
«Riuscire a vincerlo e una grande soddisfazione – commenta l’AD della società biancorossa – ma il primo pensiero è per la Pallacanestro Reggiana; sono da diciannove anni in questo club e vincere questo premio e un bel riconoscimento. Ecco perché voglio dire grazie ad essa, perché mi ha permesso di sviluppare questa carriera e mi ha aiutato a superare anche momenti difficili»
Sul momento della squadra biancorossa, Dalla Salda commenta: «Dobbiamo ritrovarci ancora dopo Milano e veniamo da una Final Eight dove abbiamo faticato contro una grande squadra, a cui dobbiamo avere l’umiltà di dare meriti, perché Avellino ha vinto con pieno merito. Veniamo da una finale scudetto e vogliamo ritornarci, ma l’obiettivo è arrivare al top nei playoff scudetto, cosa per il quale lavoreremo già da domani (oggi, ndr)».

LE PAROLE DI ARADORI
Tocca, infine, a un altro punto di riferimento della squadra reggiana, vale a dire Pietro Aradori, intervenuto alle premiazioni: «Sto bene, ho lavorato 2 settimane e mezza per essere a Milano ma andata male. Dobbiamo staccare da questa Coppa Italia e abbiamo già iniziato ad allenarci per Cremona che sarà fondamentale per noi».
Riguardo al momento reggiano, la guardia della Grissin Bon commenta: «Abbiamo giocato due volte a settimana fino a ora, ma adesso cambia “la musica” e anche noi ci mettiamo al passo di chi aveva un solo impegno. Non dobbiamo dimostrare niente a noi stessi, ci abbiamo messo sempre la faccia anche nei momenti difficili. Tanti infortuni nello stesso momento non sono facili da gestire ma noi siamo – conclude Aradori – pronti per pensare solo avanti».

tratto da Prima Pagina Reggio

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