E alla fine ci sono anche partite di questo tipo, belle da vedersi, con tanti protagonisti che si danno il cambio, e che si chiudono con la vittoria. La Fortitudo fa il proprio compito, pur rischiando davvero tanto contro una Mantova che ha Amici in erezione agonistica, e che ha il tiro finale per provare a vincerla. Giachetti non prende quasi nemmeno il ferro e va bene così, nella giornata in cui la curva ricorda il Barone (assieme a Maurizio Albertini) e in cui arrivano punti pesanti per la classifica.

Salutata la Fip con il solito striscione poliglotta (stavolta è “Ipertesi” in georgiano) e premiato Boniciolli – in italiano – come miglior allenatore orientale di gennaio, si parte con attacchi predominanti sulle difese, con qualche difficoltà bolognese nel rientrare e limitare i contropiedi di Mantova, ma anche buona lena offensiva per rimediare. Così, dal 7-13, il trovare punti in area con Mancinelli e Knox aggiusta gli inizi, e complice un antisportivo fischiato ad Amici la faccenda si ribalta, con il 25-19 del 10’ che sarebbe potuto essere anche meglio, se non ci fosse stato qualche libero scalcinatamente gettato.

Amici potrebbe non essere il miglior partito per vostra figlia, ma a basket ci sa giocare, e assieme a Corbett ricuce strappo e mette di nuovo tutto in parità. La Fortitudo riesce ad andare facilmente da Knox, e per un po’ viaggia sul basta-e-avanza, ma è chiaro che non può essere così per sempre. Ergo, Mantova regge e mantiene un granellino di vantaggio, poi per sbloccare serve un abbronzato (cit.) esterno, ma non quello previsto: due triple e sottomano di Raucci, e sorpasso per il 44-43 del 20’.

Bologna non riesce ad avere chiaro quale citofono andare a suonare per trovar approdi offensivi, e Mantova ne approfitta tra aree felici per Candussi e triple. C’è sorpasso, c’è tiro ciccato che potrebbe dare ai lombardi il +9, ma a toccare con mano il rischio di crollare a volte capita che ci si rinfranchi: l’attacco torna a girar palla senza accontentarsi del banale, e parità ristabilita, con Legion che diventa leader in avvicinamento, laddove da fuori non trova gioie. 64-62 al 30’.

La Fortitudo non ha la giusta continuità per poter sopportare i cali offensivi, così Mantova resta a galla e ferreggia piazzati che potrebbero rimandarla avanti. E, soprattutto, trova Amici che fa canestro in tutti i modi ogni volta che si potrebbe provare a girarla. Così, con due liberi del treccioluto mantovano, lo sprint parte con due punti di svantaggio. E allora bisogna andare da Mancinelli, che si prende la squadra sulle spalle in attacco con naso avanti. Ruzzier sbaglia a 15” il sottomano del +3, ma Giachetti da 3 a pochi secondi dalla fine è una pietra. Missione compiuta, pericolo scampato.



(Foto di Fabio Pozzati)

VITTORIA A MILANO PER CENTO
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE