Brucia che fa male, la sconfitta della Fortitudo a Ferrara che arriva sì per un gol da metà campo di Cleaves allo scadere, ma dopo aver sprecato tanta di quella roba (compreso ciò che porta allo 0-9 di break finale) da battersi davvero il petto e vestire di cilicio da qui all’eternità. In una gara nervosa, con tre fischietti evidentemente non nella propria giornata ideale che hanno portato all’esasperazione un po’ tutti, ma con una ennesima prova difensivamente rivedibile – di nuovo tante, troppe triple concesse – a buttare via quanto di buono fatto, soprattutto da Thornton, nell’altra parte del campo. Sarà sortilegio esterno, ma difficile dire che questa non sia stata una sconfitta, malgrado tutto, non immeritata.

Si parte con Davis in quintetto al posto di Paci, due falli immediati di Fantinelli ma anche una difesa ferrarese che pare uno spot dell’Ente Turismo per andare a visitare la città e soprattutto l’area del palasport. Così la Fortitudo segna ad ogni azione senza dover far miracoli o carpiati, nessun gol di Zoff ma semplici passaggi e ribaltamenti a cui Ferrara risponde con l’autopietrificazione. Leka li cambia un po’ tutti, Dalmonte non deve fare miracoli per andare alla decina di vantaggio già dopo 8’. 27-16, non dilagando perché qualche cesto lo si becca, ma è comunque 32-24 al 10’.

Salutati dalla Fossa come ogni anno i morti del Salvemini, la partita rimane molto fluida anche se si gioca di meno e si tira solo da tre punti o quasi. E visto che Bologna un attimo rallenta e Ferrara no, un cesto da 8 metri di Amici al 16’ è quello che impatta a quota 41 davanti ad una Effe forse non pronta a reagire al fatto di non saperne più segnare 3 al minuto. Dalmonte deve provare un po’ di zona in un quintetto senza registi di ruolo, Amici sorpassa su libero post tecnico ad Aradori, poi fagiolate sparse chiudono il primo tempo a reciproca quota 51.

I primi minuti del terzo quarto fanno capire che Davis non è, diciamo, in forma. Ma pur avendo pagato tributo ad un tecnico nell’intervallo che fa ripartire da -1, per qualche minuto Bologna sta davanti pur soffrendo il fatto di non avere, a differenza dei locali, approdi in area. E allora si rimane punto a punto, in una gara diventata più viscosa, mal arbitrata, fino a quando Amici prova a spingere i suoi avanti, +7. Barbante si fa perdonare una serie di falli commessi, 72-67 Ferrara al 30’.

Tre triple con tre diverse firme (Thornton-Panni-Cucci) ribaltano tutto e tutti, mentre il trio arbitrale raggiunge livelli lisergici che sembrano uscire dai migliori album dei Beatles (a proposito, domani è anniversario della morte di John Lennon, per restare in tema). Rissa e doppia espulsione tra Fantinelli e Smith con antisportivo a Bertetti che esce da chissà dove, e i disastri di Davis che non possono essere sempre coperti da Cucci. Italiano cicca il +5, Campani pareggia, Panni cicca, Cucci prende altro rimbalzo d’attacco, Aradori ricicca, Cleaves la mette da metà campo, buttata via ma con tanta, troppa roba su cui fare mea culpa.


(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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