Centellando come si faceva un tempo (anche se magari a Jesi non l’hanno preso bene, l’ultimo cesto di Italiano, con il resto delle squadre che era già più o meno in modalità docciaschiuma), la Fortitudo fa il proprio compito, vincendo la partita che doveva vincere e restando più o meno padrona del proprio destino in quella che è la volata per i playoff. Con una classifica che ora sorride, dato che Bologna è sopra la soglia, e dietro sono rimaste due squadre (Treviglio e Verona) con cui lo scontro diretto è positivo. In soldoni, il traguardo non è lontano, e intanto la prima senza Raucci è andata bene: segnando tanto (70 da 2 e 50 da 3) un po’ per propri meriti e un po’ perché Jesi, ad un certo punto, non sapeva più da che parte orientare la propria bussola difensiva. Chissenefrega come siano arrivati, e magari anche chissenefrega, per una volta, se si è giocato a farne uno più degli altri. Magari Boniciolli non sarà stato contento di prenderne 87, però intanto la vittoria è arrivata.

Si è disquisito a lungo sulle tante assenze della Fortitudo in questa stagione, dal KO iniziale di Daniel, a quello di Montano, Amoroso eccetera. Però, vedendo come in certe gare Flowers potrebbe fare canestro da casa sua e nel frattempo anche difendere – diciamo – discretamente, ecco che quel periodo di campionato giocato senza di lui fa capire come sia stato importante. Nel bene, perché si è comunque riusciti a tenere botta senza collassare (vedi Verona, ora fuori dai playoff). E nel male, perché si sono lasciati per strada punti che, ora, avrebbero magari potuto portare Bologna a puntare al quarto posto, altro che l’ottavo. Bravo chi lo ha pescato da campionati esotici (ma non erotici, citando l’immortale Sandy Marton), ora avanti pure con le prossime.

Infine, citazione per Candi, che dopo i 19 (anni) fa i 20 (punti). Difficile capire cosa ne sarà di lui da qui a pochi anni, difficile poi capire dove sarà la sua crescita, perché potrebbe arrivare un momento in cui una eventuale non risalita della Fortitudo potrebbe fargliela diventare troppo stretta, per intenderci. Ma, intanto, abbiamo un giocatore ancora teenager che quando gioca bene fa di queste robe, e quando gioca male riesce, comunque, a limitare i danni. Avercene, ecco, nell’attesa di tutti, anche fuori da Bologna, di capire se sarà un fuoco e non solo un gioco.


Ancora un altro entusiasmo ti farà pulsare il cuore - Tutto discretamente bene, con percentuali favorite dall’inizio magari anche fortunoso, ma comunque rimaste sempre in discreta fiducia. Flowers e Candi su tutti, poi gli altri.

Ne abbiamo avute di occasioni perdendole - Montano continua a soffrire un po’ la troppa voglia di andare sopra le righe anche quando non ce n’è bisogno, diciamo. Poi i soliti alti e bassi, con parziali dati, presi, presi, dati. Infine, i cronisti di Jesi: si può definire la Fortitudo in tutti i modi, ma parlarne come di squadra romagnola, ecco, non è la cosa migliore. Qualcuno spieghi loro che c’è una piccola, ma piccola, differenza.

(Photo by Fabio Pozzati / Iguana Press / Fortitudo Pallacanestro Bologna)

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