Spazio poi ai giocatori, che domani faranno le visite mediche e sabato avranno il primo allenamento.

Stipcevic - “Sapevo che la tifoseria qui è pazzesca e senza alcun dubbio la scelta di venire in Fortitudo è stata ottima, ci divertiremo. Io metto la mia esperienza come sempre fatto in carriera, perché il play è la mano destra dell’allenatore ed è il coach in campo. Io devo guidare la squadra sulla retta via e dare il buon esempio. Tenendo sempre la calma e avere sempre idea di cosa è giusto fare. I tifosi? Così tanti sono una carica, ti fanno venire voglia di andare già in campo a giocare. Il derby? Lo sarà anche tra due nazioni, essendo io croato e Teodosic serbo, ci siamo già conosciuti con le nostre nazionali. Ma io non penso a lui, quanto piuttosto alla nostra squadra.”

Daniel - “La gente mi chiede di essere ambizioso, e io voglio dimostrare di essere migliorato rispetto a 4 anni fa. E sui tifosi non avevo nessun dubbio, sapevo che avrei ritrovato questa accoglienza. Sims? Ci abbineremo bene, possiamo giocare entrambi fronte e spalle a canestro, così da poter anche andare in campo assieme. Il coach? L’ho visto oggi, siamo qua per lavorare, per salvarci, e poi casomai pensare ad altro, ai playoff”

Robertson - “La serie A è impegnativa, e io sono qui per provarmi ad un livello maggiore rispetto a quelli a cui ero abituato. Sapevo che il clima sarebbe stato questo, ora conta creare la miscela giusta e toglierci qualche soddisfazione. Il coach? Non mi ha chiesto nulla di specifico, se non il cercare, per il momento, di essere funzionale alla squadra per quelle che sono le mie caratteristiche. Un mio obiettivo è sempre stato quello di essere un leader, gioco per essere il più competitivo possibile. Il derby? Ne ho sentito tanto parlare, non vedo l’ora di giocarlo”

Mancinelli - “Non ho nessun messaggio da lanciare ai cugini, ma solo ai nostri tifosi che riescono ogni anno a farmi venire la pelle d’oca con la loro accoglienza al momento del raduno. Questa Fortitudo? Diciamo che sembra una bella squadra, c’è entusiasmo e i nuovi lo hanno già capito. Io cosa posso dare? Aiutare la squadra perché posso ancora dare tanto, in un reparto lunghi che mi pare un ottimo mix tra talento ed esperienza, con giocatori come Sims e Daniel che già conosciamo. Gli obiettivi? La salvezza, poi vedremo, senza pensare solo al derby”

Leunen - “Conosco i miei compagni nel settore lunghi, li ho spesso affrontati, e ora dovremo cercare di lavorare di gruppo per fare bene. Io sono felice di essere tornato in questa città e in questa squadra, ora cercheremo di fare qualcosa di speciale sapendo che i primi due mesi saranno decisivi per amalgamarci e trovare i giusti meccanismi ed equilibri. Aradori? Lo conosco, ma non è un nostro giocatore… Come è la serie A? La conosco, so che sarà difficile ma difficile lo sarà per tutti. Il nostro lavoro sarà quello di dare il massimo per cercare di vincere il maggior numero di partite possibili. Chi sarà il leader? Lo scorso anno io lo sono stati, ma serve sempre fare il bene della squadra, e un leader è anche quello che è capace di rendere, in ogni momento della stagione, leader anche i propri compagni”
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