Il dottor Marco Barla del Politecnico di Torino è stato sentito da Tuttosport a riguardo della possibilità di giocare con mascherine. Un estratto dell'intervista.

"Al momento le strade sono tre: non giocare, farlo con dispositivi di protezione, oppure soltanto con giocatori ufficialmente sani. E' il discorso del tampone adottato nel calcio. Ma la periodicità ravvicinata dei controlli comporta costi poco sostenibili per qualsiasi sport che non sia il calcio. E già nel calcio è dura. E qui entra il discorso del dispositivo di protezione.
La mascherina deve essere adeguata per lo sport, garantire cioè respirabilità e filtrazione, caratteristiche in contrasto. Diversi produttori già ne stanno mettendo su mercato, ma non hanno la certificazione. Al Politecnico dunque abbiamo cominciato uno studio. Uno sportivo avrebbe bisogno di 200litri/minuto, il dispositivo medico permette 95 litri/minuto, la prima soluzione sarebbe avere una superficie più grande, ma ridurrebbe le prestazioni dell'atleta. Però sipossono proporre più mascherine, a seconda delle discipline. Nel basket, come nello sport, non si raggiunge il massimo sforzo con continuità, potrebbero bastare superfici più ragionevoli. Per l'estate vogliamo uscire con un prodotto open source, ovverosia producibile da tutti secondo i canoni, tenendo un costo sotto i 20 euro. In 15 giorni cominceremo con qualche test, sull'indossabilità e sui materiali. Ci sta aiutando un'azienda che produce filtri per auto. Preciso che non abbiamo ancora un modello.
Puntiamo a essere pronti per l'estate, diciamo fine luglio. Al momento siamo allo studio, occorreranno 15 giorni per i materiali e l'indossabilità. Poi sarà la volta del design, infine dei test. Se non cambia la situazione della pandemia, davvero sarebbe l'unico modo per giocare senza ricorrere ai tamponi continui, e dunque sarebbe fondamentale soprattutto per l'attività non di vertice"

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