Festeggiata giustamente una vittoria che finirà agli annali per la delicata disamina a fine gara del coach ospite, la Fortitudo che andrà a Rimini forse non sa, e se non lo sa glielo spiegheremo, che sarà una di quelle trasferte molto più spartiacque di tante altre maledette domeniche. Perchè, non ci nascondiamo dietro ad un dito, certi gruppi a volte tendono ad essere soddisfatti delle proprie prestazioni interne e non vanno oltre: l'applauso del proprio pubblico, il non voler fare brutte figure in casa propria, e allora al Paladozza si gioca con la voglia di vincere, lasciando al fuori casa il come viene viene. Specie se ci sono scollamenti o, casomai, totale mancanza di motivazioni. Ecco, Rimini diventa una verifica al momento giusto: Chiusi è stato un episodio? C'è veramente questa unità di intenti interiore o davvero qualcuno non è sul pezzo, magari con qualche dissidio interno che non si vuole far emergere? Bene, domenica sera avremo qualche chiave di analisi in più. Perchè, sarà paradossale ma è così, battere Udine in casa può essere facile a prescindere. Per ripetersi a Rimini, ecco, servirà qualcosa di diverso.

Sia chiaro: non ci si aspetta di spezzare le reni ad una avversaria che non farà schifo al come l'APU, ma che si dimostri un minimo di continuità e di voglia di proseguire. Con Dalmonte, sicuramente più amato dalla piazza e dagli addetti ai lavori che non da altri, e con un roster che, ormai è limpido, non verrà modificato. E l'unico appunto che si può fare, oggi, è questo: va bene non voler fare il passo più lungo della gamba, va bene l'evidenziare che pur chiamandosi Fortitudo questa realtà oggi deve imparare a camminare prima ancora che a correre. Ma a ripetere tutti i giorni che il risultato del campo oggi è meno importante di quelli nelle sale del potere e dei bilanci, non è che poi si trasmetta alla squadra un senso di appagamento anche solo per il fatto di esserci e, ogni tanto, vincere?

Rimini, quindi. Non ci si andava da un po', almeno a giocarci in trasferta - in neutro per squalifiche invece ci si è passato - e la Fortitudo troverà una squadra che ha solo una vittoria in meno, e che tutto sommato il fattore campo lo gestisce, anche se non alla perfezione. 6-3 il record interno, e tutto sommato buon momento per gli adriatici dopo un inizio di bassi più che di alti: 1-6 alla fine della sfida dell'andata, 8-4 da quel giorno (quando Bologna vinse 83-68). La coppia straniera Johnson (20 punti e il 46% da 3) - Ogbeide (16+9) a guidare un gruppo dove bene sta facendo Landi (7+3). Allena Mattia Ferrari. Ah, l'ultima volta fu nel 2001, e finì con la famosa rissa tra Fucka e Morri. Altri tempi.

Si gioca domenica, ore 20.30, diretta LNP Pass, E-Tv e Radio Nettuno Bologna Uno.

(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

Oggi "Black And White" alle 19 su Nettuno Bologna Uno
EUROLEGA, OLIMPIA MILANO TRAVOLGE IL BASKONIA. VIRTUS BOLOGNA PIÙ VICINA AI PLAY-OFF