I temi della vittoria di ieri della Virtus su Trieste - ben più netta di quanto non dica il risultato finale - sono vari. Di sicuro il primo e più importante è quello della classifica: dopo la quinta vittoria in fila tra campionato e coppa i bianconeri sono stabilmente in zona playoff, con 4 punti di vantaggio sul nono posto, e il 2-0 nel confronto diretto con i giuliani.
Poi si può parlare di Kevin Punter, che ha mostrato ancora una volta che quando si accende è inarrestabile, e capita spesso dopo un battibecco con un avversario. Ieri si è trattato di Cavaliero, e per il numero zero è arrivato un quarto periodo da 4 triple e una partita da 23 punti in totale. Ancora, il fatto che pur con un Taylor più opaco (e nervoso) del solito la Virtus nel primo tempo non abbia patito, grazie soprattutto all’ottima partita di Cappelletti, su entrambi i lati del campo. Infine, la Virtus per una volta ha dominato sotto le plance, grazie a due doppie doppie, di Kravic e Moreira, che finora pare proprio un acquisto azzeccato: rimbalzi, punti, buoni passaggi e difesa.

Tutto bene, quindi, o quasi. Magari si poteva prestare più attenzione nell’ultimo quarto, senza farsi recuperare dal +23 al +9, anche se va detto che di rischi veri la Virtus non ne ha corsi. E poi c'è qualche giocatore apparso in difficoltà, soprattutto Aradori e Baldi Rossi.
Però quello che conta maggiormente è la notevole intensità che i bianconeri riescono a mettere sul campo da quando - col rientro di Martin e l’arrivo di Moreira - gli allenamenti sono al completo, o quasi. Questa è la chiave dei miglioramenti - soprattutto difensivi - che sono sotto gli occhi di tutti, come ha sottolineato anche Sacripanti a fine partita. La direzione è questa, e andrà seguita anche nel prossimo futuro, quando la Virtus affronterà in rapida successione tutte le quattro squadre che la precedono in classifica. Servirà quindi un ulteriore passo in avanti, e un contributo tangibile da parte di tutti.

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